Spunti di viaggio

Alla scoperta del Molise: mare, natura e piccoli borghi da scoprire

Partiamo alla scoperta del Molise in un viaggio di tre giorni che ti porterà tra mare, natura e i piccoli borghi della regione.

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Luoghi ricchi di storia e cultura che trasmettono un senso di quiete e di benessere... Da Termoli ai borghi dell’entroterra, alla scoperta di un territorio poco conosciuto ma affascinante, tra natura essenziale e meraviglie costruite dall’uomo.

Alla scoperta del Molise: il percorso in breve

Si parte dalle spiagge e dal centro di Termoli per spingersi nell’entroterra molisano, attraversando i borghi di Campomarino e Guglionesi, sulle tracce dei piccoli tesori conservati a Castelmauro e Petrella Tifernina, tra le influenze di lingua albanese di Portocannone, dei siti archeologici di Larino, e fino al lago di Guardialfiera e al parco letterario Francesco Jovine

Alla scoperta del Molise: è ideale per…

chi ha voglia di tranquillità e relax nei piccoli borghi a misura d’uomo in cui scoprire arte tradizioni.

Alla scoperta del Molise: dove soggiornare?

Gli agriturismi molisani sono perfetti, ma vi consigliamo di prendere in considerazione anche quelli del vicino Abruzzo o della Provincia di Foggia, sono tutte zone che stupiscono chiunque le visiti.

Alla scoperta del Molise: 1° giorno a Termoli, il borgo antico e le spiagge

Il borgo antico di Termoli è uno sperone sull’Adriatico, una piccola penisola che con i suoi alti muraglioni contiene la parte più suggestiva della città, da scoprire lungo stradine lastricate, case basse dalle porte rosse e azzurre, vicoli e scalinate che si aprono su piazzette a colorate di fiori e di verde.

La cattedrale, dedicata a San Basso patrono della città insieme a San Timoteo, è in stile romanico pugliese. Fondata nel VI secolo probabilmente sui resti di un tempio romano, ha una luminosa facciata in pietra e un portale decorato, bella anche nell’interno suddiviso in tre navate e con tre absidi. Le strade intorno sono tutte da scoprire lentamente, iniziando da via Federico II di Svevia che costeggia il mare dall’alto per ammirare le onde e i trabucchi da pesca, quando si arrivaper continuare su via San Pietro o via Duomo da dove si aprono vicoletti e scorci suggestivi. Il Castello è il baluardo d’ingresso alla città dalle spiagge: l’alto mastio a pianta quadrata di epoca normanna, lineare e massiccio, era il punto più alto del sistema difensivo di cui si conserva oggi solo la merlata torretta Belvedere.

Il nucleo storico prosegue oltre Castello, con l’ampia piazza Sant’Antonio sulla quale affacciano il Municipio e la Galleria d’Arte Contemporanea nella ex chiesa di Sant’Antonio; al centro, rivolta verso il mare, si trova la fontana che rappresenta un giovane che gioca con i delfini. Poco oltre inizia la spiaggia Sant’Antonio, dieci chilometri di litorale sabbioso lungo cui corre il lungomare Colombo, da cui si può osservare il borgo antico. Ancora tra le case, invece, percorrendo corso Nazionale si arriva nella più popolare piazza Vittorio Veneto.

Pochi chilometri a sud, proseguendo lungo il litorale di Rio Vivo si arriva alla foce del fiume Biferno e alle spiagge di Lido Campomarino, noto centro balneare della più interna Campomarino che da una lieve altura domina il paesaggio circostante; ripopolata nel Quattrocento da una colonia di Albanesi, insieme a Montecilfone, Portocannone e Ururi, ne mantiene ancora gli influssi su cultura e dialetto.

Alla scoperta del Molise: 2° giorno tra le montagne

Ci spostiamo verso i rilievi dell’entroterra molisano iniziando da Guglionesi, a 300 metri di altitudine. Uno dei monumenti più preziosi della cittadina è la chiesa di Santa Maria Maggiore; edificata dai Normanni, nasconde la cripta di Sant’Adamo, con affreschi di scene dell’Antico Testamento. La chiesa, insieme a quella romanica di San Nicola e di Santa Maria delle Grazie del XVI secolo, appartiene al grande patrimonio degli edifici di culto che arricchirono il centro storico dopo le incursioni e i saccheggi che devastarono la città fino al XIV secolo.

Numerosi sono i portali lavorati in pietra, sia delle chiese sia degli edifici pubblici, che alternano durante la passeggiata, i punti panoramici che si affacciano sulla vallata.

Un sito archeologico in località Santa Margherita raccoglie le testimonianze più antiche della presenza dell’uomo a Guglionesi, con nuclei di sepolture del VI-IV secolo, che hanno restituito ceramiche daunie dalle decorazioni geometriche: affascinanti e insolite, tanto da sembrare oggetti d’arte contemporanea.  

Usciti da Guglionesi lungo la SS483 e superata la chiesa di San Giusta, antico rifugio dei pastori che compivano la transumanza, si giunge ad Acquaviva Collecroce, uno dei pochi comuni in cui si parla una lingua di origine slava dopo che, nel Seicento, il centro venne popolato da una colonia croata.

Di origini medievali è invece Castelmauro, circondato da boschi di faggi, alle pendici del monte Mauro. Tra i tetti ambrati, si alza il campanile della chiesa di San Leonardo, dalle linee pulite ed eleganti, costruita in romanico pugliese ma ristrutturata in stile barocco. Insieme a Palazzo Ducale - castello residenziale della famiglia Jovine – è tra gli edifici importanti del borgo. 

Da qui fino a Casacalenda si estende il Parco Letterario Francesco Jovine dedicato alla memoria dello scrittore molisano e ai luoghi che hanno ispirato le sue opere.

Partendo da Castelmauro, in circa mezz’ora sarete a Petrella Tifernina, piccolo paese, rustico e graziosamente caratteristico, con case e strade in pietra chiara, in cui vedere la chiesa di san Giorgio, costruzione romanica che risale al 1165.

Alla scoperta del Molise:  3° giorno nella valle del Biferno

L’itinerario continua verso il fondo della valle del fiume Biferno che attraversa il Molise per sfociare nel mare Adriatico, con alcune deviazioni per raggiungere i borghi sul versante opposto.

Lungo la SS647, si arriva al lago di Guardialfiera: un lungo viadotto lo attraversa e vi sembrerà di camminare sull’acqua di questo paesaggio insolito, circondato da dolci declivi coperti di vegetazione e macchia mediterranea.

Lasciato il bacino alle spalle, deviamo dal fondovalle sulla SP80 per salire fino a Larino, importante centro di origini romane con molte cose da vedere, a partire dalla cattedrale di San Pardo, con il magnificente portale gotico. All’interno, il Museo del Duomo conserva una raccolta di oggetti e paramenti sacri. Poco più avanti Palazzo Ducale, in stile rinascimentale, colpisce per colori e imponenza, con un bellissimo chiostro interno e il Museo Civico che raccoglie i reperti archeologici rinvenuti nel territorio circostante, tra cui i mosaici pavimentali policromi di ville romane. La zona di piano San Leonardo è quella che concentra la maggior quantità di insediamenti archeologici a Larino: dall’anfiteatro agli antichi acciottolati stradali, dall’area del foro alle terme, in parte sovrapposti e inglobati nelle successive sistemazioni urbanistiche avvenute nel corso dei secoli. Nei pressi della stazione ferroviaria si trova la necropoli, con sepolture di epoca arcaica e romana.

Piacevoli tornanti tra i paesaggi della bassa collina molisana conducono in discesa verso Portocannone, che conserva gli influssi di lingua albanese dei suoi antichi fondatori. Il paese visse momenti drammatici dal terremoto alle guerre, che causarono la distruzione e lo spopolamento; oggi è una piccola oasi di pace con il grande palazzo baronale nel cuore del centro storico.

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