Spunti di viaggio

Alla scoperta del Salento: i posti da non perdere e un itinerario per i motociclisti

Scoprite l'ultimo tratto della costa adriatica su due ruote, piegando lungo le curve che si aprono su scorci indimenticabili di azzurro e blu tra Otranto e Santa Maria di Leuca.

Il percorso in breve

Partendo da Otranto si percorre la strada litoranea che costeggia il mar Adriatico, passando per Porto Badisco, Santa Cesarea, Castro, Tricase Porto e arrivare a Santa Maria di Leuca.

È ideale per…

Gli amanti delle due ruote, naturalmente, ma anche del relax, per la grande bellezza dei luoghi e dei panorami soprattutto in primavera…  

Da Otranto, lungo la litoranea adriatica

Otranto è il punto di partenza dell’itinerario lungo l’ultimo lembo di terra salentina. In sella alla due ruote potrete godervi la distesa blu cobalto del mare, a sinistra, e la roccia imponente che si alterna a paesaggi rurali sulla destra. Partendo con il primo sole della mattina, rimarrete incantati dagli effetti di luce e dalle trasparenze.

Patrimonio mondiale dell’Unesco dal 2010, Otranto è una piccola cittadina di pietra bianca, con ancora ben conservato il castello aragonese dalle quattro torri cilindriche e il fossato. Anche le mura restano in alcuni tratti ben visibili, soprattutto in prossimità della Porta di Terra e di Porta Alfonsina che conduce su corso Garibaldi, la strada principale della cittadina.
Una curiosità: il castello di Otranto ha ispirato il primo romanzo gotico! Si chiama, appunto, il castello di Otranto, ed è stato scritto nel 1764 da Horace Walpole.

L’attrazione principale è però la Cattedrale dei Santi Martiri, che in ogni angolo ricorda l’attacco dei saraceni avvenuto il 12 agosto 1480 quando i turchi distrussero la città e uccisero 800 otrantini che non vollero convertirsi all’Islam. Nella cappella della navata di destra sono conservate le ossa dei martiri, oltre alla pietra, dietro il piccolo altare, dove si racconta vennero decapitati. Il mosaico pavimentale, composto intorno al 1164, rappresenta un imponente albero della vita con scene bibliche e personaggi storici. La visita della cittadina può dirsi completata solo dopo un buon caffè e un meraviglioso pasticciotto ripieno di crema da consumare in uno dei bar vista mare, lungo il Bastione dei Pelasgi, da cui si intravede il piccolo porticciolo turistico.

Il nastro di asfalto della Provinciale 87 vi consentirà di lambire il punto geografico più a est d’Italia, il faro bianco di Punta Palascìa, un promontorio di roccia che sprofonda nel blu intenso dell’Adriatico. Nei giorni limpidi, all’orizzonte, si possono osservare le coste dell’Albania, distanti una settantina di chilometri. La strada vi condurrà a Porto Badisco, piccola insenatura riparata dai venti e dalle rocce. Questo tratto di costa, in particolare fino a Castro, è noto per le grotte di origine carsica che si aprono nelle viscere della terra. Nella Grotta dei Cervi di Porto Badisco, purtroppo non accessibile, sono stati ritrovati pittogrammi dell’epoca preistorica che riproducono scene di caccia e figure a carattere religioso.

Continuando a piegare lungo le numerose curve della provinciale 358 si raggiunge il lungomare di Santa Cesarea Terme, immediatamente riconoscibile dal profilo arabeggiante di Villa Sticchi, costruita nel 1885. Nota per le sue stazioni termali, il borgo deve il suo nome alla leggenda che riguarda Cesarea, una fanciulla vessata dalle attenzioni del padre che riuscì a salvarsi facendo precipitare l’orco nelle grotte sulfuree, le stesse che oggi offrono relax e benessere a migliaia di persone. Poco oltre si arriva allo scalo marino di Porto Miggiano, segnalato da una delle torri costiere che punteggiano la costa salentina, fortificazioni di guardia a protezione dell’entroterra.

Guidando in direzione sud ci si trova immersi nella natura più incontaminata, tra roccia ricoperta da erbe spontanee e cespugli di macchia mediterranea, pale spinose di fichi d’india e tracciati di muretti a secco, tipici della campagna salentina.

Castro si trova pochi chilometri più avanti, affacciata sull’alto promontorio da cui guarda Castro Marina, sulla costa. Di origini romane, conserva il castello cinquecentesco e una cattedrale del XII secolo. Poco prima di raggiungere la cittadina, troverete le segnalazioni per la Grotta Zinzulusa, accessibile da un largo piazzale e da un sentiero pedonale. Qui è possibile partecipare a una breve visita guidata in gruppo, per meravigliarsi davanti a stalattiti e stalagmiti che sembrano tanti stracci appesi, gli “zinzuli”, appunto, in dialetto locale. Per una sosta gastronomica da consumare al volo cercate le friggitorie di pesce che offrono porzioni di gamberi e calamari, sarde e polpo rigorosamente fritti, appena pescati.

La tappa successiva è nella marina di Andrano, per uno dei primi bagni della stagione in località Acquaviva, un piccolo fiordo di acqua cristallina. Da qui si viaggia verso Tricase Porto, marina di Tricase, a pochi chilometri nell’entroterra. Lungo la strada per il centro abitato si trova la quercia vallonea, detta dei Cento Cavalieri, risalente a circa sei secoli fa. Si tratta di una specie autoctona di cui ancora se ne conservano alcuni esemplari nel territorio, protetti e tutelati, all’interno dell’enorme parco naturale regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca, che si estende per tutto il litorale.

Il più piccolo scalo sull’Adriatico si trova invece a Novaglie, un affaccio sul mare dalla scogliera alta e scura, ancora molto selvaggia, che nasconde un punto di forte interesse turistico e naturalistico: il canalone del Ciolo. La strada che lo attraversa passa sull’alto ponte da cui è possibile affacciarsi per guardare il verde-blu dell’acqua; l’insenatura, scavata dall’erosione del mare, è il punto terminale di un sentiero naturalistico che parte dalla piazza principale di Gagliano del Capo.

La strada continua fino a Santa Maria di Leuca...Sarete vicini quando vedrete il faro che svetta su piazza del santuario.

La vista sul porto, la scalinata monumentale, la Basilica di Santa Maria de finibus terrae si trovano invece su Punta Meliso, confine tra i due mari, l’Adriatico e lo Ionio. La marina di Leuca si estende sul lungomare punteggiato da alte palme e da ville nobiliari di fine Ottocento, che rendono la passeggiata unica e incantevole. L’ultima tappa da raggiungere in moto è Punta Ristola, dopo aver passato il ponte delle tre porte, da cui si apre la vista panoramica sulla cittadina e da cui… pianificare il prossimo itinerario! 

Caricamento in corso
Agriturismo aggiunto ai preferiti
Agriturismo rimosso dai preferiti