Spunti di viaggio

Tesori d'arte, relax alle terme e città fantasma: 2 giorni in Valtiberina

Scendendo dalle ultime colline toscane nei primi ritagli Umbri, là dove il fiume Tevere è ancora un torrente, si apre la silenziosa Val Tiberina fatta di antiche strade e verdi altipiani. Ville, castelli e roccaforti medievali sorvegliano, discreti, le sommità più alte.

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Il percorso in breve

Cuore della vallata è Città di Castello, punto di partenza del nostro itinerario. Il primo giorno il percorso si snoda sulla destra del fiume Tevere, attraversando il borgo di Monte Santa Maria Tiberina, il castello di Lippiano, le opere d’arte di Monterchi e Citerna. La sinistra del fiume è la destinazione del secondo giorno: partendo da San Giustino e dal sito archeologico di Colle Plinio, si visitano il Santuario del Belvedere e le Terme di Fontecchio, per sorseggiare un calice di vino a Umbertide.

È ideale per…

L’incanto del paesaggio umbro e la pace delle verdi spianate della Val Tiberina sono la destinazione giusta per chi ha voglia di riposo e relax ma senza annoiarsi: borghi medievali, artigianato tipico, siti archeologici, soste di spiritualità, bagni termali e buon cibo.

Dove soggiornare

Negli agriturismi della Valtiberina, ovviamente! Li abbiamo raccolti tutti qui: Agriturismi Valtiberina

 

1° giorno

Il centro storico e l’artigianato a Città di Castello

Città di Castello vista dall’alto è una crocchia di tetti che sfumano tra il rosa e l’arancio. Architetture eleganti e suggestivi cortili si aprono tra i vicoli del centro tra grandi palazzi dalle facciate rinascimentali e una ricca produzione artigianale.

Dal centralissimo viale Vittorio Veneto si raggiunge facilmente Palazzo Vitelli a S. Egidio, che testimonia lo sfarzo della città nel periodo rinascimentale e l’importanza della dinastia Vitelli nel periodo delle Signorie. L’interno ha volte dipinte, saloni affrescati e soffitti a cassettoni. La facciata interna è rivolta verso il grande giardino e il ninfeo, che si chiude con la Palazzina Vitelli.

La Pinacoteca comunale, invece, è allestita all’interno di Palazzo Vitelli alla Cannoniera, antico deposito e fonderia di cannoni.
Di epoca gotica è il Palazzo dei Priori, sede del municipio, con la facciata a bugnato rustico, dal cui portale principale si accede al cortile e all’ampia scalinata.
Da vedere anche la cattedrale dedicata ai Santi Florido e Amanzio, duomo della città, e il museo diocesano che espone opere di oreficeria, tele e sculture, documenti e paramenti sacri.

Prima di un profumato piatto di tagliatelle con scaglie di tartufo bianco, pregiato prodotto di questa terra (a proposito, tra ottobre e novembre non perdete la mostra a lui dedicata), merita una sbirciatina l’opificio Tela umbra, all’interno di Palazzo Tommasini. Il laboratorio, nato all’inizio del secolo scorso per dare un’organizzazione collettiva alla pratica della tessitura con telai a mano, contiene anche una Collezione Tessile. La lavorazione della tela umbra è un’attività che prosegue ancora oggi, con tessuti finemente decorati con i classici motivi umbri e tinti da colori naturali. Per chi ama i bei lavori fatti a mano, Città di Castello è il posto giusto per la ricerca di pezzi unici: è famosa, infatti, anche per l’arte tipografica, le ceramiche, i mobili d’arte.  

Se siete appassionati d’arte, andate alla scoperta delle opere del maestro Burri: tra le sale di Palazzo Albizzini o nei suggestivi spazi del complesso industriale dell’ex Seccatoi del tabacco dove sono esposti dipinti di grandi dimensioni e, negli spazi esterni, opere scultoree monumentali.

Uscendo dalla cittadina e superato il ponte del Tevere in direzione di Cortona e Triestina, una strada panoramica di circa 17 chilometri (che potrete percorrere anche in sella ad una bici, se il clima e le gambe lo consentono), ci conduce fino al punto più alto della collina che domina al tempo stesso le valli dell’Umbria e della Toscana. Si arriva a Monte Santa Maria Tiberina, dopo aver attraversato boschi di castagni, lecceti e filari di vigneti. Una fitta rete di itinerari non particolarmente impegnativi da fare a piedi circonda la zona. Nel piccolo borgo che mantiene intatto l’impianto urbano medievale, sorge la pieve di Santa Maria al Monte con la fonte battesimale in pietra, risalente all’anno mille, e il castello del XVI secolo.

A cavallo sul confine, tra Umbria e Toscana

Strade tortuose e leggermente in discesa ci portano lungo il confine con la Toscana, nella frazione di Lippiano, per visitare il castello, e nei pressi del luogo in cui sorgeva il paese di Marzana. Oggi poche case e l’abbazia con la torre di Marzana sono quanto resta di una più ampia fortificazione medievale, dove si racconta si svolgessero i duelli. Misteriosa e affascinane, è completamente disabitata dagli anni Cinquanta.

Vale la pena scollinare il confine regionale per una sosta a Monterchi, paese natale di Piero della Francesca. Il pittore toscano, intorno al 1460, dipinse l’affresco della Madonna del parto, in onore della madre. La Vergine è ritratta con abiti semplici e senza attributi regali, su uno scenario aperto da due angeli che reggono i lembi di un rosso tendaggio. L’affresco è conservato nel museo della cittadina, appositamente creato per custodirlo.

Poco oltre, nuovamente in territorio umbro, si trova la cittadina etrusca di Citerna. A lungo contesa per la sua posizione strategica sul territorio circostante, ha le caratteristiche di una fortezza di avvistamento. Conserva una cinta muraria ancora visibile, sviluppandosi su due livelli urbanistici sovrapposti. Da visitare la chiesa di San Michele Arcangelo che custodisce una preziosa tavola con la Crocifissione, opera del Pomarancio.

Una cena a base di bistecca di chianina cotta ai ferri è la gustosa conclusione della giornata. Chiedete anche un calice di Vinsanto, passito tipico umbro, ideale per accompagnare il torcolo di San Costanzo, dolce farcito con uva passa, cedro candito, pinoli e anice.

 

2° giorno

Dalla penna di Plinio il Giovane

Il paese più a nord compreso nella Val Tiberina è San Giustino, punto di partenza del secondo giorno. Siamo alla sinistra del fiume Tevere, nella cittadina fondata dal soldato romano Giustino, martire cristiano sotto Diocleziano nel 303 d.C.. Simbolo della cittadina è Castello Bufalini, con un doppio loggiato sulla facciata d’ingresso, probabilmente opera del Vasari, e un articolato giardino all’italiana di epoca tardo rinascimentale. La chiesa di San Giustino sorge non lontano dal castello e nasconde una cripta paleocristiana costruita impiegando materiali provenienti da Colle Plinio, località della nostra prima sosta.

Subito fuori dall’abitato la strada migliore per giungere a Colle Plinio è quella che attraversa i fazzoletti di terra coltivata distesi lungo la frazione di Celalba, dove sono stati ritrovati resti di antiche ville romane. Sul colle sorge il sito archeologico della Villa in Tuscis di Plinio il Giovane, dove l’autore latino vi soggiornò a lungo e a lungo vi scrisse. Campagne di scavo universitarie riportano alla luce la presenza di una villa romana patrizia, articolata e complessa, con un giardino, il viale di cipressi, i laghetti e i giochi d’acqua.

Benessere per il corpo e per lo spirito

Le strade serpeggiano tra le ondulazioni di una terra fertile e ricca d’acqua. Proseguendo verso sud, in direzione Città di Castello, programmiamo una tappa dal sapore della spiritualità umbra. Meta di frequenti pellegrinaggi, il Santuario della Madonna del Belvedere, gestito da frati cappuccini, ha una caratteristica pianta ottagonale e due campanili cilindrici, e custodisce la statua della Madonna del Belvedere. Siamo in cima alla collina che domina la vallata e percorrendo la lunga scalinata che porta al santuario sembra di essere all’interno di uno dei famosi quadri di Raffaello.

Allungando lo sguardo si intravede già la sosta più rilassante che si possa immaginare: le Terme di Fontecchio. Tradizione secolare che risale al periodo romano, le sorgenti di acqua bicarbonato-alcalina hanno dato vita a un centro termale che offre pratiche curative ma anche benessere e relax per una parentesi rigenerante.

Occorre poi arrivare fino a Umbertide, dove si conclude il nostro percorso, per gustare fino in fondo paesaggi di agricoltura rispettosa dell’ambiente e di tradizione antica citati da Plinio il Giovane fin dal tempo dei Romani. Umbertide si colloca all’interno della Strada dei Vini Colli del Trasimeno, in questa zona particolarmente vocata alla produzione vitivinicola. La Doc Colli Altotiberini sigilla la garanzia di bianchi, rossi e rosati di qualità che esaltano la bellezza del territorio nel quale sono prodotti.

 

Siamo giunti alla fine dell'itinerario, ora che sai tutto non ti resta che scegliere un agriturismo tra i tanti che ti proponiamo in Valtiberina!

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