Spunti di viaggio

Cosa mangiare a Torino: piatti e ricette della tradizione

Una gita nella città regale, alla scoperta dei prodotti e della cucina tipica di Torino e del suo territorio.

Torino, l'eleganza di un'epoca passata

Elegante e aristocratica, Torino racchiude in sé tutto il buono e il bello del Piemonte: prima capitale d'Italia, con un patrimonio storico e artistico invidiabile, il capoluogo piemontese accoglie gli ospiti con i suoi palazzi barocchi, le bellissime piazze e i suoi portici caratteristici, custodi di botteghe e negozi di ogni genere, dall'antiquariato ai caffè storici. Immersa in un'atmosfera antica, la città è famosa anche e soprattutto per le sue caffetterie, locali arredati con gusto, in pieno stile vintage, fra intarsi, tappezzerie e porcellane, in cui è possibile fermarsi a sorseggiare una buona tazza di caffè o tè. Oppure, un ottimo bicerin, fra i simboli della cultura gastronomica locale. A tavola, poi, si continua con piatti sfarzosi e succulenti, paste fresche farcite e condite con sughi ricchi e secondi di carne robusti e dal sapore intenso.

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I piatti tipici

Da provare gli agnolotti del plin, golosa variante dei più comuni agnolotti, e poi il vitello tonnato, emblema della cucina torinese, senza dimenticare la regina indiscussa di tutti i piatti: la bagna cauda, nata come piatto povero e oggi una delle specialità più richieste, una zuppa calda fatta con olio, aglio e acciughe, un tempo consumata in occasione della vendemmia. E ancora il gianduiotto, il bicerin e il bonèt, preparazione antica a base di uova, zucchero, latte, cacao, liquore e amaretti.

Cosa assaggiare

Agnolotti del plin

Fra le tante variazioni di agnolotti, una nota a sé la meritano i celebri agnolotti del plin, tortelli di pasta all'uovo ripieni di vitello e maiale, talvolta disponibili anche nella versione verde che prevede l'aggiunta di spinaci, caratterizzati dal tipo di chiusura particolare, nato nelle Langhe ma ben presto diffusosi nel resto del territorio. Il “plin”, infatti, è il pizzicotto che viene dato per sigillare la pasta di forma squadrata. Solitamente vengono conditi con burro, salvia e parmigiano, oppure con sugo d'arrosto, parmigiano e tartufo, o altre salse bianche in grado di esaltare il sapore del prodotto.

Bicerin

Bevanda calda analcolica a base di caffè, cioccolato e crema di latte. Inizialmente, questi tre ingredienti venivano serviti separatamente, ma nel tempo i baristi hanno preso l'abitudine di mescolarli insieme.

Gianduiotto

Massima espressione dell'arte dolciaria locale, il gianduiotto è un cioccolatino a forma di barca rovesciata, inventato per la prima volta a metà Ottocento e fatto con cacao, zucchero e nocciole del Piemonte.

Grissino

La leggenda narra che sia stato il fornaio di corte Antonio Brunero, sotto le indicazioni del medico lanzese Teobaldo Pecchio, a ideare nel 1679 il primo grissino, pensato per nutrire al meglio il futuro re Vittorio Amedeo II, incapace di digerire la mollica del pane. Fra episodi storici e racconti popolari, un fatto è certo: quella del grissino è una storia antica, che nel tempo ha conquistato il palato di personaggi come Napoleone Bonaparte, che all'inizio del XIX secolo creò un servizio di corriera tra Parigi e Torino proprio per trasportare quelli che lui chiamava i petitbâtons de Turin. Oggi le varianti sono molte – dal rosmarino all'origano, dal sesamo al formaggio – ma solo due sono le forme tradizionali: grissino robatà, dall'aspetto nodoso, e il grissino stirato, dalla forma allungata e schiacciata.

©Gambero Rosso

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