Spunti di viaggio

Cosa mangiare ad Ancona: i piatti e i prodotti tipici

Un tour del gusto nella città di Ancona alla scoperta dei sapori tradizionali di queste terre. Scoprili nell'articolo. 

Ancona, fra arte e natura

“Ad Ancona bisogna arrivarci alle tre del pomeriggio, e con il sole. La città sembra allora una zebra; strisce fonde e scure di vicoli si alternano con fasce abbaglianti e trasversali. Un paio di finestre dal riflesso stralucente fanno gli occhi”.

Così scriveva Dino Garrone, storico della letteratura e scrittore italiano vissuto nella prima metà del Novecento. La bellezza della città è racchiusa proprio nelle sue parole: un gioco di luce e sfumature cromatiche, contrasti e convergenze, un luogo dall'anima complessa e sfaccettata.

Una luce intensa che resta nello sguardo di chi si sofferma ad ammirare l'antica arte locale che si fonde con la natura più selvaggia che la circonda.

Sorveglia il mare dall'alto, Ancona, eretta sul suo promontorio curvato che protegge il porto naturale dell'Adriatico Centrale. Fra architettura, parchi e coste frastagliate, il capoluogo marchigiano è la meta perfetta per i turisti più curiosi che non vogliono rinunciare a un po' di relax.

I piatti tipici

Come non menzionare le olive ascolane, street food fritto simbolo dell'intera regione, da alternare – secondo tradizione – ai cremini fritti, dolcetti a base di crema pasticcera che, si pensa, siano l'ideale per pulire il palato tra un'oliva e l'altra. E poi gli stroncatelli, pasta nata nelle comunità ebraiche che hanno fortemente influenzato la cultura gastronomica locale, il brodetto all'anconitana, i paccasassi e il ciambellone con l'uvetta.

Stroncatelli

Una pasta nata nella comunità ebraica di Ancona: sono gli stroncatelli, degli spaghetti lunghi e sottili a base di farina di grano duro, sale e poche uova.

Peculiarità di questo formato consiste nella lavorazione: la tradizione ebraica impone a tutte le massaie di ungersi le mani con dell'olio extravergine di oliva prima di cominciare a tirare l'impasto, perché dovrà essere lavorato a lungo e sempre con le mani bagnate d'olio.

Olive ascolane

Sono fatte con la varietà Tenera Ascolana Dop, farcita con un misto di carni arrostite e poi tritate, impastate con uovo, parmigiano grattugiato e noce moscata. Vengono fritte e servite ben calde.

Salame di Fabriano

Nel comune di Fabriano, in provincia di Ancona, a dominare la scena è il tipico salame fatto con carni di maiale di razze autoctone dell'entroterra anconetano, dal tipico colore scuro. Il grasso è presente in una percentuale di circa l'8-12%.

L'impasto viene condito con sale, pepe e vino bianco, e insaccato in un budello gentile, ovvero la sezione più morbida dell'intestino, quella più adatta alle lunghe stagionature e in grado di conferire una spiccata aromaticità.

©Gambero Rosso

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