Spunti di viaggio

Dai trulli ai castelli: viaggio al centro della Puglia

Due giorni in Puglia alla scoperta di trulli e castelli. Ecco come organizzare la visita!

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Un percorso insolito tra borghi splendenti e caratteristici, a cavallo delle province di Bari e Brindisi, per un intreccio di arte e suggestioni, tradizioni e cultura. La meta ideale per gustare una Puglia insolita.

Il percorso in breve

L’itinerario inizia lungo la Murgia dei trulli, da Locorotondo a Cisternino, per terminare nella Piana di Brindisi, a Francavilla Fontana e Oria.

È ideale per…

Un percorso di arte e cultura tra la Valle d’Itria e il brindisino, alla scoperta dei caratteristici borghi scelti tra i più belli d’Italia, che custodiscono intatti la storia e il relax del sud Italia.

Dove dormire?

Gli agriturismi della Puglia sono l'ideale per chi vuole scoprire al meglio questo territorio.

1° giorno – La Murgia dei trulli, Locorotondo e Cisternino

Per raggiungere Locorotondo, uno dei borghi tra i più belli d’Italia, si attraversano le dolci strade tortuose della Murgia, l’altopiano tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, punteggiato dai trulli, le tipiche costruzioni rurali di forma conica che caratterizzano da sempre le campagne pugliesi.

L’antica cittadina si sviluppa sulla sommità di un colle, con strade che mantengono un andamento circolare attorno al centro storico, caratteristica che dà il nome alla città.
Con l’auto si può arrivare fino in cima, rispettando gli accessi consentiti, oppure fermarsi ai piedi dell’abitato, provenendo dalla Statale 172, e risalire a piedi la scalinata, oppure via dei Templari, che in pochi minuti conducono nel centro storico.
Raggiunta la sommità, il panorama sui silenziosi campi coltivati circostanti è incantevole.

Strade strette e luminose, piccole case dai tetti aguzzi coperti dalle tipiche pietre, dette “chiancarelle”, allietano la passeggiata verso il cuore del centro storico. La cattedrale di San Giorgio, dalla facciata neoclassica e con pianta a croce greca, sorge sul sito di precedenti luoghi di culto; al suo interno conserva un coro ligneo, tele ottocentesche e, nella cripta, un tesoro di oggetti sacri.

Dirigendosi verso piazza Vittorio Emanuele si incontrano Palazzo Morelli, dalle linee barocche, la settecentesca Biblioteca comunale e l’antica Porta Napoli. Da non perdere è la chiesa di Santa Maria della Greca, a tre navate, con alcune decorazioni e ornamenti che risalgono al periodo medievale. La facciata semplice, di pietra bianca, è arricchita da un rosone che sembra ricamato.

Per un pranzo gustoso, con specialità a base di carne - dalla salsiccia agli “gnummeredde” fatti con interiora di agnello, da cuocere alla griglia - accompagnate da formaggi caserecci e verdure vi consigliamo di raggiungere Cisternino, distante poco meno di dieci chilometri, che fa oltrepassare il confine provinciale tra Bari e Brindisi. 

A circa 400 metri di altitudine, Cisternino offre un’ampia visuale sulla Valle d’Itria, sui vigneti e gli uliveti che producono vino e olio d’oliva extravergine, prodotti d’eccellenza di questa terra.
Entrando nell’antico abitato, fondato al tempo dei Romani, le stradine di basolato conducono alla scoperta di piccoli spiazzi, corti e scorci suggestivi, insieme a edifici storici, quali la torre di epoca normanno-sveva e la chiesa di San Nicola costruita sulla precedente chiesa basiliana.

 

Un post condiviso da Vink (@vinkweb) in data: Mag 15, 2018 at 3:51 PDT

Immerso nel paesaggio più autentico della Puglia centrale, fatto di trulli, masserie e boschi di macchia mediterranea, si trova il santuario della Madonna di Ibernia, a circa 3 chilometri da Cisternino.
La chiesa sorge sulle fondamenta di una costruzione paleocristiana, sito archeologico in cui sono stati portati alla luce reperti e antiche ceramiche.

2° giorno – I castelli del brindisino, Francavilla Fontana e Oria

Spingendosi una manciata di chilometri più a sud, si trova Francavilla Fontana, cittadina situata tra gli ultimi lembi della Murgia e i primi della Piana di Brindisi.
Le sue origini risalgono alla Preistoria, da sempre importante centro commerciale, situato com’era lungo il tracciato della via Appia Antica, la strada che da Roma portava fino a Brindisi.
Signorile e affascinante, conserva un ricco centro storico che invoglia a lente passeggiate tra le sue strade.

Piazza Umberto I, la torre dell’orologio e i portici costituiscono il centro della vita cittadina; la piazza è l’antico “foggiaro”, il luogo in cui venivano riposte le riserve alimentari nelle cisterne interrate. Da qui si diramano le principali direttrici stradali; il Duomo è a pochi isolati di distanza. La barocca chiesa matrice spicca per la grossa cupola rivestita con mattonelle policrome, la più alta del territorio.   

Per uno scatto memorabile non c’è che l’imbarazzo della scelta: numerosi sono i palazzi nobiliari di epoca seicentesca che impreziosiscono la cittadina, quali Palazzo Giannuzzi Carissimo, Palazzo Caniglia Cito e Palazzo Bottari Margarita, con portali, magnifiche scalinate di ingresso e balconi in pietra.

 

Un post condiviso da Vincenzo Marasco 🦁 (@vincymar76) in data: Nov 10, 2017 at 11:16 PST

Il monumento che più di ogni altro rende onore a Francavilla Fontana è il castello, la fortificazione voluta dal principe Orsini Del Balzo, nella metà del Quattrocento, nello stesso periodo in cui venne consolidata la cinta muraria. Il Palazzo Imperiali, dal nome della famiglia che più a lungo governò la città rendendola forte e potente, ospita oggi la sede municipale. L’edificio, a metà tra un castello e un palazzo gentilizio, dall’imponente forma quadrangolare, subì numerosi rifacimenti. Dall’aspetto lucente, in pietra bianca e dorata, è ancora circondato da un fossato e sulla facciata laterale presenta un loggiato barocco con quattro arcate.      

Pochi chilometri di pianura coltivata separano Francavilla da Oria, uno dei castelli brindisini, collocato su un piccolo colle a circa 170 metri di altitudine.
Domina il profilo della cittadina il Castello federiciano, le cui prime fondazioni risalgono al 1227. Altero, a pianta triangolare, è soprannominato “il vascello” per il suo aspetto simile ad una prua di nave. Tre torrioni, una grande piazza d’armi e la cripta dei Santi Cristante e Daria, primi martiri cristiani, rendono la fortificazione un monumento tutto da scoprire. L’accesso con visita guidata è limitato ad alcune domeniche programmate.

 

Un post condiviso da Monica & Eugenio (@cocoriti_in_tour) in data: Mag 16, 2018 at 5:35 PDT

Oria ha origini messapiche, caratteristica che la accomuna al territorio salentino; crebbe per importanza nel periodo di Federico II e, ancora, nel IX secolo, quando una comunità di Ebrei si stanziò nella cittadina, influenzando usi e cultura. La Giudecca è oggi uno dei quartieri del centro storico, fatto di strade lastricate, archi e case di piccole dimensioni accanto a palazzi dall’aspetto nobiliare. Il Centro di documentazione messapica è ospitato all’interno del Palazzo Martini Carissimo, a pochi passi dal Palazzo Vescovile.

Da non perdere il Duomo settecentesco, ricostruito dopo il terremoto, con la cupola maiolicata che si può osservare da ogni parte della città. All’interno della chiesa, tre navate di decorazioni e stucchi sontuosi. Subito sulla sinistra, all’inizio della navata, si accede all’oratorio cinquecentesco che conduce alla Cripta delle Mummie, dove sono conservati i resti mummificati degli uomini dell’Arciconfraternita della Morte. Un luogo molto interessante ma riservato a stomaci forti: il rituale della mummificazione, durato fino all’Ottocento, era riservato ai confratelli che si erano distinti per un’esemplare condotta in vita, e consentiva di mantenere il loro corpo quasi intatto dopo la morte.

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