Spunti di viaggio

Entroterra marchigiano: i piatti tipici da gustare

Ecco quali sono i prodotti da non perdere nell'entroterra marchigiano. 

L'entroterra e il fascino medioevale di una terra senza tempo

Lasciata la costa, risalendo l'entroterra dalla Riviera del Conero, si arriva a Osimo, meta ideale per chi non resiste al fascino della storia e ama scoprire tesori nascosti, avventurandosi tra le grotte della città sotterranea, fra pozzi, gallerie e cunicoli che custodiscono storie passate. C'è poi il Santuario di Loreto, meta di pellegrinaggio ma anche di arte, senza dimenticare Offagna, borgo medioevale raccolto intorno alla rocca, importante esempio di architettura militare e oggi sede museale. Nell'entroterra di Senigallia, invece, troviamo Corinaldo, un vero gioiello dal fascino antico, mentre in provincia di Macerata c'è Sarnano, paesino immerso in un paesaggio mozzafiato e fatto di vicoli e angoli caratteristici da cui godere dello straordinario panorama. E ancora, il Sentiero degli Innamorati di Gradara, il Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello di Frontino, il castello di Moresco e molto altro ancora: per un viaggio alla scoperta di tradizioni e rituali, in un'atmosfera ferma nel tempo e in grado di conquistare al primo sguardo.

I piatti tipici

Imperdibile un assaggio dei vincisgrassi, la versione marchigiana delle lasagne emiliane, e poi i calcioni, sia dolci che salati, e i maccheroni al pettine. C'è tanta pasta nell'entroterra marchigiano, terra dove le tradizioni contadine sono rimaste ben salde nel tempo, dando vita a una cucina semplice e senza fronzoli. Non mancano il ciauscolo, la coppa di testa, i formaggi e le focacce.

 

Cosa assaggiare

Calcioni

Famosi nella loro versionedolce, con ricotta, zucchero e liquore, i calcioni sono presenti anche nella variante salata, ripieni di ricotta di pecora, formaggi e maggiorana. Tipici della zona di Treia, dove ogni anno vengono celebrati anche in una sagra dedicata, sono conosciuti anche con il nome di carciù, e vengono solitamente conditi con sugo di pomodoro.

Torcelli

Spaghetti sottilissimi a base di uova e farina, cotti in brodo oppure con una salsa di sedano e pomodoro: sono i torcelli, formati tipici della cena di chiusura del Kippùr, il giorno dell'espiazione delle festività ebraiche, consumati insieme a zucca gialla in umido e la tradizionale ciambella dolce. Un'altra ricetta tipica della comunità ebraica, che col tempo si è affermata in diverse zone della regione.

Maccheroni al pettine

Molto simili ai garganelli romagnoli (ma più grandi) i maccheroni vengono realizzati con un impasto all'uovo e sono così chiamati per lo strumento utilizzato per creare le righe in superficie: il pettine del telaio da tessitura, un tempo diffuso nelle case di campagna per lavorare lino e canapa.

Vincisgrassi

Forse il primo piatto più celebre della cucina marchigiana, cugino ancor più ricco e sontuoso della lasagna emiliana, sinonimo di abbondanza e dei piaceri della tavola. I vincisgrassi sono delle sfoglie di pasta di grano duro, farina 00, burro e Marsala sbollentate e poi stese ad asciugare, prima di essere farcite a strati (proprio come una lasagna) con ragù di pollo e funghi, per essere infine cotte in forno. Tipiche della zona del maceratese, queste sfoglie vengono spesso condite anche con un intingolo di frattaglie oppure, soprattutto in passato, con il tartufo bianco di Acqualagna.

Ciambellone

Viene preparato un po' in tutta Italia, ma è particolarmente legato alla zona di Montefeltro: il ciambellone è un dolce povero a base di pochi ingredienti, tipico della tradizione contadina, in passato chiamato anche “il dolce delle folle”.

Biscottini sciroppati di Fratte Rosa

Chiamati anche biscutìn, i biscottini sciroppati sono dei dolcetti tipici di Fratte Rosa, piccolo comune collinare a cavallo tra le valli del Metauro e del Cesano, in provincia di Pesaro-Urbino. Nascono durante la prima guerra mondiale, quando venivano spediti al fronte dalle famiglie marchigiane per rinfrancare i soldati della trincea. Si preparano con farina, uova e olio d’oliva.

Cacciannanze

Tipiche di Ascoli Piceni, sono delle focacce a base di pasta di pane, condite con aglio, rosmarino, sale, olio extravergine e cipolla (facoltativa), e “pizzicate” sui bordi esterni. La forma può essere rotonda o rettangolare.

Ciarimboli

Salume preparato a partire dalla membrana esterna che ricopre il budello, condita con sale, pepe, aglio e rosmarino e lasciata insaporire per 24 ore. Una volta asciutta, viene tagliata in fettine sottili, da gustare leggermente cotte.

Chichiripieno

Una focaccia farcita con peperoni rossi e gialli, olive verdi, alici, tonno, carciofini e a volte capperi, tipica di Offida.

©Gambero Rosso

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