Spunti di viaggio

Golfo de La Spezia: dal mare all'entroterra

Il Golfo de La Spezia, dal mare all'entroterra è un susseguirsi di paesini arroccati su cime boscose, borghi medievali, castelli, pievi, santuari e mulini, tra boschi e corsi d'acqua incontaminati, vasti prati, crinali e percorsi che permettono di scoprire la zona.

Ma la provincia de La Spezia non è solo Cinque Terre, e sarebbe un peccato perdersi le altre ricchezze di questo territorio straordinario, a partire dal Golfo dei Poeti, la stretta insenatura che da Lerici arriva fino a Portovenere abbracciando, tra i due promontori, lo straordinario paesaggio che innamorò Shelley, Byron, Petrarca e Montale.

Infine, dopo avere omaggiato il mare e la costa, non dimentichiamo la bellezza e il forte carattere dell’entroterra spezzino. Il territorio che oggi viene chiamato Lunigiana, un tempo si identificava nella vallata del fiume La Magra e nei suoi affluenti. Situata tra la Toscana e la Liguria, di entrambe queste regioni presenta i caratteri più caratteristici del paesaggio sia naturale che umano.

La valle di Magra e la val di Vara, chiuse tra l’appennino e le Alpi apuane presentano un susseguirsi di paesini arroccati su cime boscose, borghi medievali, castelli, pievi, santuari e mulini, tra boschi e corsi d'acqua incontaminati, vasti prati, crinali e percorsi che permettono di scoprire la zona. Questa è una terra antica, percorsa dai grandi tinerari medievali: Sigerico passò da queste parti nel 994 percorrendo la via Francigena, che in Val di Magra coincideva con il cammino per San Jacopo di Compostela e dalla quale si staccava la strada del Volto Santo che portava a Lucca. Molti dei borghi hanno la tipica struttura rotonda medievale, con le vie e le case raccolte intorno al centro del paese.


Meritano senz’altro una visita gli antichissimi borghi di Sarzana, Luni e Santo Stefano di Magra. La fascia fluviale del Magra e del Vara e il promontorio del Caprione sono oggi tutelati dal Parco Naturale Regionale Montemarcello-Magra. Il tratto fluviale ospita i "bozi", laghi artificiali ricavati dalle fosse lasciate da una vecchia fornace, che oggi sono diventati riserve preziose faunistiche.

Cose da fare nelle Cinque terre e dintorni

  • Isole del Tino e del Tinetto: gli ultimi due baluardi naturali che chiudono, a sud ovest, il Golfo di La Spezia. La prima, il Tinetto, è poco più di uno scoglio ma, nonostante questo, presenta i ruderi di un importante insediamento monastico del VI secolo. Più grande il Tino, il regno della macchia mediterranea più incontaminata visto che non vi si può accedere perché zona militare (nel punto più alto, infatti, sorge un faro). Solo un giorno all’anno, la Domenica più vicina al 13 settembre, è consentito l’accesso per la Festa di S. Venerio, il santo nato alla Palmaria e che morì come eremita sul Tino.
  • La Soffitta nella Strada, a Sarzana, mercato multiforme nato dalla volontà degli antiquari sarzanesi e nel quale oggi confluiscono antiquari dall’Italia e dall’estero.
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