Spunti di viaggio

In Sicilia tra mare da sogno, chiese barocche e profumo di agrumi: Siracusa e dintorni

Un percorso singolare, che parte dalla città vecchia di Siracusa e arriva all’estrema Isola delle Correnti: seguitelo per vivere la storia e l’architettura ma anche la natura e le spiagge bellissime della costa orientale della Sicilia.

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Un percorso singolare, che parte dalla città vecchia di Siracusa e arriva all’estrema Isola delle Correnti: seguitelo per vivere la storia e l’architettura ma anche la natura e le spiagge bellissime della costa orientale della Sicilia.

Siracusa e dintorni: il percorso in breve

Il primo giorno vi consigliamo di visitare Siracusa, partendo dal centro per poi arrivare ai fondali marini dell’Area protetta del Plemmirio.
Per il secondo giorno si va verso Noto, la capitale del barocco dalle piazze scenografiche e dalle mille chiese, per poi arrivare fino alla costa ionica, con la tonnara di Vendicari e la riservata Spiaggia di Calamosche.
La terza giornata è tutta sole e natura, nel tratto che dall’Isola delle Correnti risale la costa orientale fino a Portopalo di Capo Passero.

Siracusa e dintorni: è l'ideale per…

Questo itinerario è ideale per chi ama passeggiare tra arte e architettura tra le strade del barocco e le piazze, strizzando l’occhio al relax nelle ore più calde per godersi il mare cristallino, le spiagge e i sapori mediterranei.

Siracusa e dintorni: dove dormire?

In uno degli agriturismi della provincia di Siracusa, per assaporare la calda ospitalità siciliana.

 

Siracusa e dintorni: 1° giorno

Siracusa: l’Ortigia, dal Duomo al Castello
Per scoprire Siracusa si parte dal centro più antico della città: l’Ortigia, un isolotto allungato nel Mediterraneo, collegato alla terraferma da tre ponti.
Il ponte Umbertino, quello centrale, ci porta subito al Tempio di Apollo, il più antico in stile dorico in terra siciliana, per poi arrivare in piazza Archimede davanti alla Fontana Diana che rappresenta il mito di Aretusa, la ninfa che per sfuggire alle attenzioni di Alfeo, si lascia trasformare in sorgente dalla Dea Artemide.

 

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Un isolato più avanti si è già nella bellissima piazza Duomo, dove entrare nella cattedrale della Natività di Maria Santissima. Costruita sul tempio greco dedicato a Minerva, il duomo ha le colonne doriche ancora ben in vista; a pochi passi c’è Palazzo Vermexio, sede municipale, e Palazzo Borgia del Casale con le sale settecentesche e l’Arcivescovado che restituiscono un’atmosfera tra le più belle della Sicilia, in una piazza barocca luminosa e dai riflessi caldi e dorati.

Sedetevi ai tavolini riparati dall’ombra, e gustate tutto insieme a una granita al latte di mandorla e a un cannolo siciliano, perfetti per rinfrescarsi e riprendere le forze.
Prima di proseguire passate nella chiesetta di Santa Lucia, sul lato destro della piazza, ricostruita dopo il terremoto del 1693, che custodisce il prezioso quadro del Caravaggio del “Seppellimento di Santa Lucia”. 

In direzione del mare, si scende verso la Fonte Aretusa, dove fermarsi davanti allo specchio di acqua dolce formato dalla sorgente che scorre nei sotterranei; pochi passi ci separano dal Castello Maniace, elegante costruzione del periodo svevo che occupa la punta dell’isola di Ortigia, un tempo collegato alla terraferma solo grazie a un ponte levatoio.
Ortigia affascina per i suoi affacci sul mare lungo i bastioni delle mura, e per le strade fiancheggiate dai palazzi barocchi con i caratteristici balconcini.

Siti archeologici e macchia mediterranea
Dopo una passeggiata nel centro potete dirigervi al Parco Archeologico della Neapolis, che riunisce le testimonianze più belle della Siracusa greca e romana, a partire dal Teatro Greco del V secolo, il più grande della Magna Grecia, ancora oggi scenario di affascinanti spettacoli teatrali.
L’Anfiteatro Romano, realizzato nella prima età imperiale, è scavato quasi interamente nella roccia e ospitava le lotte dei gladiatori con le bestie feroci.

 

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All’interno del parco è possibile ammirare anche l’Orecchio di Dioniso, la leggendaria grotta a forma di orecchio gigante, e la Grotta dei Cordari che, per via dell’umidità che si crea al suo interno, è stata a lungo sede della lavorazione delle corde di canapa.
Se non siete sazi, poco distante si trova il Museo Archeologico “Paolo Orsi” che racconta la storia della città, dalla Preistoria all’età romana, attraverso una ricchissima varietà di reperti e ritrovamenti.  

Per un’esplorazione dei fondali del mar Ionio conviene spostarsi lungo la costa orientale di Siracusa, nell’Area marina protetta del Plemmirio, fantastica dal punto di vista naturalistico oltre che archeologico. La zona è caratteristica anche per la folta macchia mediterranea, l’area umida e salmastra dei pantani, e le saline, in cui non è difficile avvistare i fenicotteri rosa.

Siracusa e dintorni: 2° giorno

Noto, piazze scenografiche e barocche
Dedeicate il secondo giorno alla visita di Noto, la capitale del barocco.
Ci arriverete proseguendo in direzione sud da Siracusa, attraverso campi di olivi, mandorli e profumatissimi agrumeti.

 

La città barocca #noto#sicilia#sicily#barocca#italia#italy

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La città sorge su un altopiano che guarda la valle dell’Asinaro, in una zona più ampia e meno scoscesa rispetto alla città antica. L’impianto urbanistico, formulato sul gusto dell’epoca, ha strade intersecate ad angolo retto, ampie e parallele tra loro, con grandi piazze e scalinate maestose che rendono la città interamente barocca non tanto nelle decorazioni quanto negli scenari e nelle prospettive. Una decisa nota di fascino la regala la luce rosea e dorata della pietra calcarea locale, usata nella costruzione di edifici e palazzi.

Partendo da Porta Reale e passeggiando lungo corso Vittorio Emanuele si incontrano la chiesa di San Francesco all’Immacolata e il monastero di San Salvatore sulla terrazza belvedere. In piazza Municipio più grande e imponente è la chiesa cattedrale di San Nicolò con la sua ampia scalinata, posta di fronte al loggiato curvilineo di Palazzo Ducezio. Poco più avanti, sempre sul corso principale, si incontra piazza XXIV Maggio, con la villetta d’Ercole e la fontana, il Teatro Vittorio Emanuele III e la chiesa di San Domenico, originale per l’elegante facciata convessa.

I balconi più famosi, con le ringhiere in ferro battuto e le decorazioni barocche, sono quelli di Palazzo Nicolaci di Villadorata, in cui è custodita la Biblioteca Comunale con migliaia di volumi e manoscritti latini e spagnoli. Nato come residenza nobiliare della famiglia, l’edificio ha dato il nome alla strada, detta “la salita del Principe”, che ogni anno in primavera diventa un tappeto di decorazioni floreali per la tradizionale Infiorata.

Lungo la costa orientale
Uscendo dall’abitato e spostandosi lungo il litorale, si raggiungono le zone costiere protette dalla Riserva naturale Oasi Faunistica di Vendicari che centinaia di specie di uccelli scelgono ogni anno come sosta durante il viaggio verso le zone di riproduzione. Qui nei capanni, è possibile dare sfogo alla voglia di natura armati di binocolo o macchina fotografica; non solo! L’oasi conserva anche una necropoli tutta da vedere e i ruderi della tonnara.

Per gli amanti del mare più azzurro, la Spiaggia di Calamosche - protetta da due promontori rocciosi - è quella da non perdere per via delle sue acque sempre piuttosto calme e delle piccole grotte da scoprire nuotando a ridosso della costa bassa.

Siracusa e dintorni: 3° giorno

Venti e maree
L’ultimo lembo di terra siciliana che si estende tra il mar Ionio e il Mediterraneo è l’Isola delle Correnti con la sua posizione appartata e la forma quasi circolare, collegata alla terraferma da una sottile striscia di roccia. All’isola si approda a piedi dalle spiagge con la bassa marea, pur restando comunque facilmente raggiungibile poiché l’acqua non supera mai il metro e mezzo di profondità.

Casa di surfisti e appassionati delle onde, l’isola e le spiagge del comune di Portopalo di Capo Passero sono il punto più esposto ai venti. Sia che tiri lo Scirocco, sia che provenga da ponente o da maestrale, le tavole e le vele possono scivolare e volteggiare a piacere.

Circumnavigando l’isola
Risalendo la costa orientale si arriva fino all’Isola di Capo Passero; tra il bianco dei gigli di mare e le tartarughe marine, è da visitare la fortezza seicentesca di Carlo V, del periodo svevo-aragonese. I resti di un’antica tonnara spiegano la presenza di numerose ancore abbandonate nel pressi del porto.

 

Un post condiviso da Orazio Bullah (@bullah_bb) in data: Mar 23, 2018 at 7:07 PDT

La costa dell’isola, da esplorare con un giro in barca, è fatta di spiagge sabbiose e approdi rocciosi, con anfratti e grotte marine nella roccia carsica, create dall’erosione del mare. Le Grotte del Polipo, le più note, ospitano incantevoli giochi di luce tra i riflessi del mare e le pareti.

Oltre al sole e alla vista, vale la pena sedersi davanti a una zuppa o a un piatto di pesce spada affumicato, di tonno o polipo. Se vi spingete fino al dolce non trascurate la cassata siracusana, la frutta martorana e le marmellate di agrumi e mele cotogne.

 

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