Spunti di viaggio

Nel cuore delle Dolomiti: la Val di Fassa e il Gruppo del Sella

Continua scoperta di natura rigogliosa e autentica, le Dolomiti riempiono di fascino e stupore. Soprattutto quando, all’alba e al tramonto, i raggi del sole colorano di rosa e oro le pareti, regalando lo spettacolo più affascinante e conosciuto della catena montuosa Patrimonio dell’Umanità

Il percorso in breve

Da Vigo di Fassa a Campitello di Fassa in Trentino-Alto Adige, inizia il viaggio in una valle di cultura e tradizioni, dove tra piatti tipici e percorsi di fondovalle, si gusta la montagna più vera, che diventa impegnativa sul Gruppo del Sella e sulla regina delle Dolomiti, la Marmolada.

È ideale per…

Amanti del relax nella natura e camminatori. Proposta suggestiva e rilassante allo stesso tempo per i grandi scenari dolomitici da gustare sdraiati sui prati di fondovalle, da raggiungere con gli impianti ma anche da scoprire passo dopo passo per i più sportivi che potranno percorrere chilometri si sentieri a non finire.

La giusta dose di avventura, movimento fisico, gastronomia e benessere, che regala un’esperienza completa agli occhi, al palato e al cuore.

Dove soggiornare?

Nei bellissimi agriturismi delle Dolomiti!

La Val di Fassa, da Moena a Canazei

L’itinerario parte dalla verde Val di Fassa: distese di prati circondati da vette dolomitiche rocciose e imponenti. Moena è il primo centro abitato a cui seguono, lungo il percorso, i sette comuni della valle: Soraga, Vigo di Fassa, Pozza di Fassa, Mazzin e Campitello per poi giungere a Canazei dove la vista diventa immensa, con il gruppo del Sella e la Marmolada.


Uno dei centri principali è Vigo di Fassa, in posizione privilegiata che domina l’intera vallata. Di origini medievali, con tracce di insediamenti risalenti al Paleolitico, merita una visita la chiesa di Santa Giuliana posta sul colle dove un tempo sorgeva il paese (prima che una frana costringesse gli abitanti a riedificare più a valle);

in stile gotico, ha il campanile tipico delle costruzioni di montagna, un altare in legno intagliato e degli affreschi quattrocenteschi nell’abside.

Ma è per la Pieve di Fassa che Vigo costituiva un importante centro anche dal punto di vista religioso. Proprio al centro della valle, la Pieve è stata la prima chiesa della zona: qui la domenica, dopo la celebrazione della messa, si prendevano le decisioni importanti e si discuteva della vita dell’intera vallata.

A un paio di chilometri, Tamion è una piccola frazione di Vigo in posizione panoramica, affascinante perché conserva ancora intatti i ritmi delle stagioni e le tradizioni della montagna. La sosta a Vigo non può dirsi completa senza una visita al Museo Ladin de Fascia e dell’Istitut Cultural Ladin che racconta gli aspetti più profondi della cultura ladina.

Vigo di Fassa è contornata dal fitto bosco della valle del Vajolon, che si può attraversare per un’escursione sulla cima di Roda di Vael. Dal paese la funivia porta in breve tempo al rifugio Bellavista da cui parte il sentiero per il rifugio Ciampedie, a 1998 metri di altitudine.

Campitello di Fassa è una località turistica molto frequentata, caratteristica per gli edifici storici, i vicoli del centro e per le tobià, case costruite interamente in legno anticamente usate come stalle e per il deposito del fieno.

Da qui le possibilità sono numerose e con gli impianti di risalita aperti anche in estate, e il panorama pass che ne consente l’accesso illimitato, si può arrivare facilmente in quota.

Per raggiungere Canazei, la stazione turistica più importante della Val di Fassa, si può percorrere in bici l’ultimo tratto della Pista ciclabile delle Dolomiti in un tratto di pochi chilometri di sterrato.

L’intero percorso, invece, parte da San Lugano, attraversa tutta la Val di Fiemme e la Val di Fassa costeggiando il torrente Avisio: poco più di 48 chilometri di paesaggi incantati per un’intera vacanza in bicicletta o un fuori programma di qualche ora.

4 giorni tra le vette e il cielo

Circa a metà valle parte un lungo itinerario di trekking che percorre in quota buona parte del versante sinistro della vallata. Anche se qui la scelta non manca, lo consideriamo uno tra i più suggestivi. Non richiede capacità particolari se non un buon allenamento e l’abitudine alla montagna.

Durante il percorso potrete mangiare e dormire nei rifugi, dividendo in tappe la camminata. Dopo Pera di Fassa, una strada privata raggiunge il Rifugio Gardecia a quasi 2.000 metri e, proprio da qui potrete iniziare un trekking d’alta quota che vi porterà fino al Passo Sella.

Ancor prima di partire sarete alla base del Gruppo del Catinaccio con le sue guglie rocciose che vi accompagneranno fino al Rifugio Vajolet. Da qui si cammina verso il Catinaccio d’Antermoia superando i suoi 3.000 metri per fermarsi a quota 2.500 al rifugio omonimo, quasi sulle rive di un meraviglioso laghetto circondato da pareti di roccia.

La tappa successiva con partenza in discesa, vi porterà in Val Duron (da cui si può raggiungere Campitello di Fassa) e poi in vista dell’Alpe di Siusi sul versante opposto fino al SassoPiatto con il rifugio ai suoi piedi.

Con un ultimo tratto in saliscendi si aggira il Sassolungo e si arriva al Passo Sella collegato con la funivia del Col Rodella a Campitello di Fassa.

Un giorno attorno al gruppo del Sella

Più di ogni altro massiccio roccioso, il Gruppo del Sella rappresenta le Dolomiti. È un castello di roccia con pareti verticali e un altopiano sulla sommità, che da ogni versante mostra un profilo differente, al centro delle valli Fassa, Gardena, Badia e Livinallongo, ognuna delle quali è collegata alla successiva con un passo.

Il Giro dei Quattro Passi (Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo), come viene comunemente chiamato, è un’attrazione unica per automobilisti e motociclisti ma anche per i più silenziosi ed eroici ciclisti. E ci sentiamo proprio di consigliarvelo, anche comodamente seduti in auto.

Se invece volete camminare, un sentiero ben segnalato è pronto per voi! Dalla Val di Fassa lo si raggiunge dalla conca di Canazei tramite il Passo Pordoi. Volendo salire sul Sella, l’accesso più immediato è con la funivia che raggiunge il Pass Pordoi, lo sperone più a sud della montagna, a 2.950 metri di altezza.

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