Spunti di viaggio

Agriturismo Il Belvedere: una casa di famiglia aperta agli ospiti

Oggi ti proponiamo la storia de Il Belvedere di Palazzago (Bergamo), un agriturismo che i proprietari amano descrivere come "una casa di famiglia aperta a tutti".

Il Belvedere: l’agriturismo di famiglia dove ci si sente a casa

La storia del Belvedere è iniziata vent’anni fa, quando papà Francesco ha realizzato il suo sogno di bambino di avere dei vigneti e della terra e ha acquistato un’azienda agricola. L’agriturismo è arrivato qualche tempo dopo ed è diventato un progetto di vita, condiviso con la mamma e i figli. “Noi siamo una squadra di famiglia”, ci ha detto Michele, e l’essenza del Belvedere è proprio questa: una casa di famiglia aperta agli ospiti.

Appoggiato su un morbido colle che domina Gromlongo, in provincia di Bergamo, l’agriturismo è circondato da vigne e campi, e si apre su un cortile ricreato con passione e pazienza sul modello di quelli di una volta. La vista corre su un placido paesaggio rurale e arriva fino Bergamo, mentre l’aria intrisa dei profumi e dei suoni della campagna scandisce un tempo lento.

Michele – un passato nel marketing – si occupa dell’orto, del frutteto e del verde, segue la parte burocratica e di comunicazione e accoglie gli ospiti. È lui che ci ha accompagnato alla scoperta del Belvedere, raccontandoci la storia dell’agriturismo, facendoci conoscere il vino della tenuta – ottenuto da uve Cabernet e Merlot – e accompagnandoci in un emozionante viaggio tra piante antiche, sapori di una volta e la magia di un pic-nic in campagna.

Com’è nata l’idea dell’agriturismo?

Tutto ha avuto inizio vent’anni fa. Mio papà era un commerciante nel settore dei salumi, ma fin da bambino aveva un sogno: avere dei vigneti e un’azienda agricola. Alla fine, ha comprato questa tenuta, in un’altra vallata rispetto a quella in cui siamo cresciuti.

I primi dieci anni, l’azienda è stata in gestione a degli agricoltori. Poi hanno lasciato e ci siamo trovati a un bivio. A quel tempo stavano prendendo sempre più piede gli agriturismi, così abbiamo valutato le varie idee, abbiamo esaminato un po’ il mercato, abbiamo guardato il territorio e un passo alla volta abbiamo iniziato.

La scelta dell’agriturismo è stata ragionata. A volte un po’ temeraria, ma ragionata.

Voi descrivete il Belvedere come “una casa di famiglia aperta”…

Il nostro punto di forza è che ci è sempre piaciuto stare in mezzo alla gente e averla ospite in casa. E così ha preso forma la nostra idea di ospitalità: volevamo fare una cosa piccola e creare un luogo dove gli ospiti sisentissero a casa.

 Il nome ci fa immaginare una vista speciale: è così?  

Il nome… ce lo siamo trovato! Quando è stato il momento di fare le pratiche per l’agriturismo, non ci abbiamo pensato molto e abbiamo scelto “Belvedere”, perché la zona si chiama così. È il “belvedere” di Gromlongo, che è una frazione di Palazzago. 

Non è proprio un nome originale: se si fa una ricerca online, salta fuori una marea di “belvedere”. Penso che ogni paese in collina ne abbia uno. Ma ha il suo perché: da qui la vista spazia sulle colline e arriva fino a Bergamo.

Voi producete vino…

Sì! Siamo seguiti da professionisti del settore e il nostro sistema di produzione è “pulito”, non usiamo prodotti aggressivi. Facciamo vino rosso di uve Cabernet e Merlot e nell’ultimo anno abbiamo piantumato un’area a Chardonnay.

Noi siamo piccoli e non facciamo grandi volumi: l’agriturismo è nato anche con l’idea di commercializzare il nostro vino. Abbiamo preso questa strada e passo dopo passo eccoci qua. Il 90% è venduto in azienda, poi ce lo chiede chi ci ha conosciuto: attività di ristorazione o persone che sono venute a mangiare da noi e tornano apposta per comprare il vino.

Il Belvedere è un’azienda agricola: oltre i vigneti, coltivate altro?

Abbiamo 150 metri quadrati di orto e 100 metri quadrati di frutteto. Con l’orto mi sto cimentando io, faccio un mix tra biodinamica e altre cose “pulite”. Tutto quello che coltiviamo serve per fare marmellate, verdure da usare in cucina o nel nostro ristorante. Poi c’è un bosco: intorno al perimetro della proprietà scorre un piccolo torrente, dove crescono tanti ontani. Li abbiamo creato una zona per passeggiare e fare il pic-nic.

A proposito: il pic-nic è un servizio particolare che offrite ai vostri ospiti! Ci raccontate qualcosa di più?

È una cosa che è sempre piaciuta molto a me. In passato ho fatto delle brevi esperienze all’estero e in pausa pranzo andavamo in un parco dove c’erano delle attività che vendevano un sacchetto per il pic-nic con i sandwich e tutto il resto. Ogni tanto vado a visitare dei giardini in Inghilterra e anche lì – in una tenuta bellissima – ho visto fare la stessa cosa. L’idea è nata così. Mi sono detto: “Se avrò un’attività, voglio organizzare anch’io il pic-nic!”.

Il nostro pic-nic è sia per gli ospiti che per chi viene dall’esterno. Viene fatto negli orari di ristorazione – più o meno mezzogiorno – e bisogna prenotarlo. Noi mandiamo una mail con la lista dei panini e chiediamo di darci una risposta entro le ventiquattro ore precedenti la data scelta. Quando i partecipanti arrivano qui, diamo loro il cesto con tutte le pietanze che hanno ordinato, l’acqua, il vino e le coperte. Poi facciamo vedere dove devono andare su una mappa.

Da voi si possono comprare diversi prodotti…

Abbiamo una ventina di arnie dove produciamo miele, soprattutto millefiori e acacia e qualche volta un po’ di tiglio. Poi facciamo passate di pomodoro e marmellate. Però la produzione non è altissima. Adesso sono due anni che non vendiamo marmellate, perché abbiamo spostato il frutteto e dobbiamo aspettare che le piante crescano.

Ci parlate del servizio di ristorazione?

Per gli ospiti ci sono sempre la colazione e la cena (quest’ultima su richiesta), poi facciamo servizio ristorante – aperto a tutti - il giovedì, venerdì e sabato sera e la domenica a pranzo. Tutti gli altri giorni siamo aperti, solo su prenotazione, per gruppi di un massimo 35 persone.

Com’è la cucina del Belvedere e chi se ne occupa?

Mia mamma è l’anima della cucina, ma ultimamente svolge più un ruolo di supervisor. Controlla – e noi con lei – tutte le materie prime che utilizziamo, sempre nel rispetto dei parametri stabiliti per gli agriturismi: 80% di prodotto lombardo, di cui 35% nostro. Poi abbiamo un cuoco che ci segue da anni. È molto bravo, un grande professionista.

La cucina del Belvedere propone per lo più piatti tipici locali. Tra le nostre specialità ci sono i risotti – in estate quello limone e salvia – e i ravioli. Per la carne abbiamo selezionato alcuni allevamenti e sono tutti tagli di qualità. Siamo molto attenti alle intolleranze e alle esigenze dell’ospite. Il nostro cuoco ha una grande passione ed è molto bravo a creare dei piatti vegetariani. C’è sempre l’alternativa.

Ci parlate delle camere e dei locali della vostra struttura?

Le camere sono tre. La camera Family è composta da due stanze comunicanti con bagno ed è quella che va per la maggiore, perché qui vengono molte famiglie straniere. È comoda perché ci sono una stanza matrimoniale e una per i ragazzi con tre letti.

Poi c’è la Foresteria, che abbiamo ricavato dalla vecchia stalla: l’abbiamo ristrutturata e arredata con i mobili di una vecchia drogheria del 1930. È la sala dove ci sono i vini e dove organizziamo i banchetti e le riunioni.

A proposito: come funzionano gli eventi al Belvedere?

Siamo aperti agli eventi esterni, ma abbiamo dato dei giorni: venerdì e sabato sera e la domenica a pranzo. In linea di massima arriviamo ad accogliere una trentina di persone. In estate c’è più spazio, perché possiamo utilizzare il cortile. Ma più o meno il numero è sempre quello.

Al Belvedere ospitiamo eventi aziendali, banchetti e cerimonie. Facciamo “piccoli matrimoni” – come li chiamo io – perché hanno un numero di invitati contenuto, che rientra nelle nostre possibilità. Ne abbiamo avuto uno proprio pochi giorni fa: erano in trenta e hanno riservato tutto il cortile. È stato bellissimo.

Noi curiamo la cucina e tutto, in modo molto semplice e molto bucolico.

Il cortile del Belvedere è un piccolo gioiello…

Il cortile è la mia passione! L’abbiamo creato studiando i giardini storici del posto. Abbiamo fatto una copertura di gelsi e adesso che hanno preso piede è molto bella. C’è una piccola – molto piccola! – collezione di rose antiche e poi piante locali. Questa era una casa umile, per cui abbiamo cercato di non esagerare con cose fuori dalla norma, ma di ricreare il più possibile un cortile di una volta, con le piante che si usavano un tempo.

Ci sono fiori in tutte le stagioni, tranne in inverno. Trovare certe piante è difficile, perché non le vuole più nessuno. “Non sono più di moda”, come mi dicono nei vivai. Abbiamo utilizzato alcune specie particolari, ma niente di esotico: il glicine non è viola ma è bianco e le ortensie sono rampicanti. La casa è rivestita di rose bianche Albéric Barbier, che fioriscono solo a maggio. E poi c’è tutta una collezione di agrumi – alcuni non comuni – che usiamo in cucina per i nostri piatti, come il risotto salvia e limone.

Quali attività proponete ai vostri ospiti?

L’attività principale è il pic-nic in vigna con visita alla cantina, che organizziamo il sabato a mezzogiorno. Ma proponiamo anche la sola visita della cantina e la degustazione del nostro vino: al momento abbiamo un’unica etichetta.

L’Agriturismo Belvedere si trova a Gromlongo, in un territorio ricco di storia, natura e tradizioni. Quale meta o attività nei dintorni consigliate di non perdere?

A dire la verità, ce ne sono parecchie. Noi siamo in un punto strategico: siamo vicinissimi a Bergamo, al Lago di Como e al fiume Adda. Qui nei dintorni ci sono i paesi di Sotto il Monte e Almenno, dove si trovano diverse chiese in stile romanico ed è possibile fare varie escursioni. Poi – a 20 minuti di auto – c’è San Pellegrino Terme, dove abbiamo delle convenzioni.

San Tomè è un’altra destinazione da non perdere: c’è la chiesa romanica ed è possibile fare un tour a piedi tra borghi e vigneti, alla scoperta di altri edifici storici. È molto interessante e tutti gli ospiti che vanno tornano sempre contenti. Altrimenti si può attraversare l’Adda con la barca di Leonardo da Vinci. Le rive del fiume sono due riserve naturali, dove è possibile passeggiare, noleggiare le biciclette e fare varie visite. E poi ci sono la Brianza e la zona di Lecco, che sono piene di posti e di cose da vedere.

C’è un mucchio di attività e una cosa che a me piace molto è andare alla ricerca di nuovi luoghi e nuove esperienze da consigliare agli ospiti.

Qualche novità in arrivo?

Finché non siamo pronti, non mi sbilancio. Non appena lo saremo, sarete i primi a saperlo!

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