Spunti di viaggio

Trulli, grotte e piccole spiagge: 3 giorni a Alberobello e dintorni

Trulli e orecchiette, cavità carsiche sotterranee e mare incantevole. Le mete da non perdere della Puglia centrale, tra la Valle d’Itria e l’alto Salento, dentro la natura e oltre gli stereotipi.

  • 1° giorno
  • 2° giorno
  • 3° giorno
Pagina
1
di 3

Un itinerario di tre giorni per scoprire le bellezze della Valle d’Itria: dal centro storico di Alberobello a quello di Locorotondo, fino allo spettacolo naturale delle Grotte di Castellana e al verde rigenerante della Selva di Fasano. Poi via fino a Ostuni, per prendere il sole lungo le spiagge della città bianca.

La proposta di viaggio è studiata per stupire, incuriosire, divertire. Luoghi meravigliosi sia naturali sia costruiti dall’uomo da visitare con la macchina fotografica al collo. Con i ritmi rilassati del sud, godendo del tempo mite e della buona cucina.  Tra cultura e riposo…

1° giorno – La città dei trulli e Locorotondo

I trulli di Alberobello sono “la cartolina” della Valle d’Itria, che comprende la parte meridionale delle murge baresi, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Il paesaggio è fatto di altipiani, colline e distese pianeggianti, punteggiato da centri abitati caratteristici che rendono vivo un territorio con mille ricchezze.

Riconosciuta patrimonio mondiale dell’Unesco, Alberobello si trova a circa 400 metri sul livello del mare. Nella zona monumentale, che comprende il rione Monti e Aia Piccola, si concentrano la maggior parte dei trulli, edificati intorno al XVI secolo. I conti di Conversano, signori della zona in cui oggi sorge Alberobello, fecero costruire abitazioni con la sola pietra a secco, senza malta, in modo tale da identificare queste case come strutture precarie. I contadini però stupirono per maestria e abilità, costruendo edifici indistruttibili, con il tetto a forma conica quasi fossero capanne, ma decisamente solide. Ogni trullo termina con un pinnacolo sulla cima, segno di riconoscimento per le famiglie che lo abitavano.

Nel rione Monti ci sono più di mille trulli  lungo le sette strade che convergono nel punto più alto, in cui sorge la chiesa di Sant’Antonio anch’essa a forma di trullo, con la cupola alta circa 21 metri. L’Aia Piccola, invece, richiama per caratteristiche il tipico borgo medievale con circa 400 trulli. La passeggiata possibile solo a piedi è davvero un tuffo nel passato contadino e rurale di queste zone.

La costruzione più caratteristica è Casa Pezzolla, un complesso di quindici trulli comunicanti e contigui, che si trova tra piazza del Popolo e il quartiere Aia Piccola. Completamente restaurato nel 1997 è di proprietà del comune pur prendendo il nome dagli ultimi proprietari. In piazza Sacramento sorge invece quello più alto e più completo, il Trullo Sovrano, che con i suoi due piani, raggiunge i 15 metri di altezza.

Non si può ripartire da Alberobello senza aver assaggiato un buon piatto di orecchiette con il sugo di pomodoro fresco e un contorno di ortaggi e verdura freschi, conditi con un filo di olio extravergine di oliva prodotto nelle campagne circostanti.    

Per un buon bicchiere di vino bianco, aromatico e intenso, conviene spostarsi a Locorotondo, uno dei borghi più belli d’Italia. Qui si produce il Locorotondo Doc, ottimo come aperitivo.

 
 
 
Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Emanuele Colabello Lanscape PH (@lelecolabello) in data: 25 Giu 2017 alle ore 1:43 PDT

Il centro storico della cittadina ha una forma circolare, da cui probabilmente deriva il suo nome; è caratteristico per le case bianche con i tetti a spiovente ricoperti di piccole lastre calcaree, dette chiancarelle. La chiesa madre di San Giorgio martire si trova proprio al centro dell’abitato e insieme al campanile svetta nel profilo del borgo.

2° giorno – Le grotte di Castellana e la Selva di Fasano

Il territorio di Castellana Grotte è un susseguirsi di rilievi rocciosi e pietrosi e di fenomeni carsici in profondità e superficie. Tra grotte, doline e voragini la più nota località dei dintorni sono le Grotte di Castellana, un sistema di cavità sotterranee il cui accesso è a circa due chilometri dal centro abitato. Stalattiti e stalagmiti hanno costruito e continuano a creare un luogo di grande mistero a 70 metri di profondità.

Le grotte sono aperte tutto l’anno e nel mese di agosto vengono effettuate escursioni anche in notturna. L’intero percorso visitabile richiede circa due ore, parte dalla Grave e giunge fino alla GrottaBianca, anche se il percorso “classico” si svolge in circa un’ora, arrivando fino al Precipizio e percorrendo un chilometro di strada a piedi tra concrezioni calcaree dalle forme più strane. Ognuna ha un nome: la Civetta, la Cascata di alabastro, la Torre di Pisa e il Duomo di Milano sono solo alcune. Le grotte sono allineate lungo una frattura formata dallo scorrere di un fiume sotterraneo; corridoi naturali e passaggi artificiali rendono agevole il passaggio e spettacolare l’esplorazione. Portate con voi una felpa per coprirvi, la temperatura costante delle grotte si aggira intorno ai 15°. 

Usciti nuovamente alla luce del sole vi sentirete carichi di entusiasmo… E umidità! All’interno delle grotte, infatti, il tasso di umidità è del 90%. Occorre quindi una bella passeggiata per rigenerarsi. Prima della prossima destinazione niente di meglio che raggiungere la Loggia di Pilato, un punto panoramico che si affaccia su una profonda scarpata. Vi si arriva lasciandosi Castellana Grotte alle spalle, superando le case sparse di Impalata e percorrendo una deviazione a sinistra prima di Fasano. La vista da questo punto spazia sulla costa tra Monopoli e Fasano e sulle distese di centenari alberi d’olivo. Una strada tortuosa scende il gradino delle Murge e arriva alla Selva di Fasano.  

Località di villeggiatura immersa in un’enorme boscaglia di querce, lecci e pini, la Selva di Fasano, occupa un altopiano in posizione panoramica. Ville e villette alternate a grandi estensioni di alberi ornamentali rendono questa zona piacevole da visitare e da attraversare. Per gli appassionati di animali esotici vi è anche lo zoo, uno dei più grandi d’Europa, all’interno del quale è possibile accedere in auto per osservare gli animali in semi-libertà.

 

3° giorno – Ostuni e le spiagge

Un lungo rettilineo di circa 30 chilometri vi porterà a sud fino alla “Città Bianca”  così detta perché, vista in lontananza, appare come una macchia lucente di case arroccate sul promontorio.

Ostuni è considerata la cittadina che dà inizio alla penisola salentina perché più simile per tradizioni e caratteristiche al territorio più a sud della Puglia rispetto alla zona centrale del barese.

 

Brindisi • Ostuni • Torre San Leonardo 📷 Foto di @vinkweb - Buongiorno Yallers e buon weekend. Che programmi avete per questo sabato bollente? 😍 - Seguite anche il nostro gruppo facebook Yallers Puglia per essere sempre aggiornati sulle nostre iniziative. Per diventare Yallers link in bio! - 💡 Selezionata da: @daniela.mele.foto 📬 Tag da usare #yallerspuglia #yallersitalia - #yallerseurope#ilikeitaly#photography#photooftheday#photogram#photog#ilikeitaly#borghitalia#italian#visititaly#tourist#wheretonext#landscape_lovers#wanderlust#italy#loves_mediterraneo#weareexplores#italiainunoscatto#puglia#weareinpuglia#italiainvacanza#brindisi#ostuni#alpi70#torresanleonardo@instagram @weareinpuglia @italiait

Un post condiviso da Puglia | Bari Yallers (@yallerspuglia) in data: 23 Giu 2017 alle ore 23:42 PDT

Dopo un caffè o una granita in uno dei tanti bar di piazza della Libertà basta seguire le indicazioni che partono da via Cattedrale per accedere alla parte più interessante. Le strade del centro storico sono lastricate e leggermente in salita, percorrendole si scoprono balconi fioriti, panni stesi al sole, portoni e archi tra i quali perdersi. La Concattedrale appare all’improvviso sul piccolo spiazzo di via Trinchera. Per fotografare l’intera facciata bisogna indietreggiare di parecchio ma sarà comunque difficile “farcela stare” tutta per via del poco spazio che vi separa dalle sue forme gotiche e dal rosone centrale molto particolare, uno dei più grandi d’Europa.

Interessante è percorrere la passeggiata lungo le mura che apre la vista sul paesaggio, dai circa 200 metri di altezza del borgo. Quando il caldo si fa più cocente ecco il momento del mare. Qui si trovano spiagge sabbiose o di scogli bassi, come anche piccole insenature con acqua poco profonda. Attraversati i campi di oliveti che separano Ostuni dal mare, una delle località da raggiungere è Cala del Cappero, a Diana Marina, con una spiaggetta di pochi metri e un lungo litorale di scogli di roccia grigia e acqua verde smeraldo. Pochi chilometri più a nord, anche Rosa Marina nasconde una spiaggetta niente male, piuttosto estesa e riparata dalla macchia mediterranea alle sue spalle.

Caricamento in corso
Agriturismo aggiunto ai preferiti
Agriturismo rimosso dai preferiti