Spunti di viaggio

Cosa mangiare sulla Costa Pontina

Quali sono i prodotti da gustare sulla costa pontina laziale? Scopriamoli insieme!

Quello delle Colline Pontine è un territorio florido e ricco di materie prime straordinarie. Attorno alla provincia di Latina, infatti, gravitano una serie di borghi e comuni che hanno saputo conservare tradizioni di un tempo e prodotti di livello. C'è Pontinia con la sua mozzarella di bufala, Gaeta con le olive da mensa e l'olio extravergine di oliva, Sabaudia, famosa per le sue dune ma anche per una cucina di mare schietta e saporita. Senza dimenticare San Felice Circeo, immerso nell'atmosfera suggestiva della mitologia di Ulisse e della Maga Circe, Sperlonga, una delle spiagge più frequentate, destinazione turistica d'elezione per gli amanti del mare, e Terracina, con il suo pesce azzurro e il fritto di paranza. Come non menzionare, poi, le isole: mete imperdibili durante la stagione estiva, Ventotene e Ponza offrono panorami mozzafiato e un mare cristallino che non teme paragoni.

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I piatti tipici

Da provare la tiella, la tipica torta salata di Gaeta ripiena di polpo e pomodoro, oppure scarola e olive, e poi la mozzarella e la ricotta locale. Naturalmente, a farla da padrone è il pescato del giorno: zuppe di mare, aragoste, ricciole e pesce spada, ma non mancano ricette di carne come il coniglio alla ponzese, fritto in abbondante olio, oppure le lenticchie di Ventotene. Per dessert, crostate con la ricotta, frolle con marmellata di visciole e biscotti secchi da gustare a fine pasto.

Tiella

Un guscio di pasta sottile farcito in diversi modi: polpo e olive, scarola oppure spinaci, baccalà, alici, sarde o anche cipolle. Una torta salata tipica della tradizione contadina, un tempo pasto comune dei pescatori.

Falia di Priverno

Ricetta tramandata nei secoli dai fornai del luogo, a base di farina, acqua, lievito e olio extravergine di oliva, mix di ingredienti che dà vita a una focaccia dalla forma allungata, solitamente incisa in superficie. Viene generalmente accompagnata da mortadella e mozzarella di bufala di Pontinia.

Oliva di Gaeta

Si chiama oliva di Gaeta quando è usata come oliva da mensa, ma prende il nome di itrana nel caso in cui venga impiegata per la produzione di extravergine. Stiamo parlando di un'oliva leggermente affusolata e molto aromatica, perfetta da gustare in purezza oppure all'interno di preparazioni salate, tiella in primis.

Olio extravergine di oliva

A farla da padrona è l'itrana, protagonista del territorio che dà origine a oli dal profilo aromatico intenso, con note di pomodoro, foglia di pomodoro e mela verde.

Carciofo di Sezze

Carciofo di tipo romanesco, con capolino di grossa pezzatura e dalla forma sferica e compatta. Cresce nel territorio circondato dai Monti Lepini, che creano un microclima favorevole alla coltivazione.

© Gambero Rosso

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