Spunti di viaggio

La Strada della Romagna

La Strada della Romagna corre in più rami lungo la provincia di Ravenna, un territorio che nella parte occidentale della Romagna si stende dai contrafforti degli Appennini fino al mare...

E’ un percorso che svela scorci paesaggistici sempre diversi e ogni azienda agricola, agriturismo, cantina, locanda o ristorante propone prodotti e piatti nei quali si riflette l’umore di questa terra insieme alla storia e al carattere della gente che la abita.

Dalla media valle del Senio e del Lamone la Strada scende verso la Via Emilia in un ambiente collinare ricco di vigneti, oliveti e frutteti intersecato dalla Vena del Gesso, spina dorsale dell’omonimo Parco regionale.
É una formazione di selinite ricca di grotte dalla quale scaturiscono acque salutari che alimentano le terme di Riolo e Brisighella.

Oltre la Via Emilia si apre la pianura romagnola che conserva la traccia della centuriazione romana che delimita ancora frutteti, vigneti e seminativi. Un paesaggio nel quale la Strada si apre a ventaglio fino a toccare verso nord il Parco Regionale del Delta del Po e ad est le millenarie saline di Cervia.

Al centro si trova Ravenna con le sue  grandi cattedrali ricche di splendidi mosaici, tappa di un itinerario religioso che lungo la Strada porta a pievi, abbazie, monasteri, santuari e chiese. Edifici che man mano che si sale lungo la collina si fanno più raccolti ma non meno suggestivi.

Lo stesso si può dire dell’architettura militare e civile. Dalle rocche  e torri medievali della collina e della prima pianura - Brisighella, Riolo Terme, Bagnara, Oriolo dei Fichi – si passa alle imponenti rocche di Ravenna e Lugo, città famosa per il Pavaglione, un vasto quadriportico settecentesco adibito a mercato che fa il paio con il loggiato ovale della Piazza Nuova di Bagnacavallo.

Da ricordare anche i maestosi palazzi signorili, alcuni dei quali aperti al pubblico, soprattutto a Faenza, città che ospita il Museo Internazionale delle Ceramiche. L’interesse del visitatore è gratificato anche dai  piccoli borghi dei paesi e dalle case coloniche veri e propri strumenti per “abitare la terra”. 

La cucina lungo la Strada della Romagna riflette le vicende umane di questa terra. La diffusa presenza in passato della pecora è oggi testimoniata dalle braciole di “castrato”, cioè di agnellone o dai cappelletti in brodo con il ripieno di formaggi. Tra le minestre in brodo si devono citare anche i passatelli, la spoja lorda (minestra ripiena) e la zuppa reale. Il ventaglio delle minestre asciutte va dalle tagliatelle ai garganelli, dai tortelli con le ortiche agli strozzapreti.

Di pregio sono i salumi della razza suina Mora Romagnola che in alternativa con il morbido formaggio squacquerone vanno a farcire la piadina.

Vi sono poi specialità  territoriali come i marroni nell’alta collina, i frutti dimenticati e le erbe aromatiche a Casola Valsenio che ospita un importante Giardino Officinale; l’olio extravergine di oliva a Brisighella e lo Scalogno Igp a Riolo Terme e il sale dolce a Cervia.

Tra i vini di maggior pregio, preceduti dalla denominazione “Romagna” troviamo l’Albana Docg, il vino dell’ospitalità  e il  notabile Sangiovese Doc con le sottozone di Brisighella, Marzeno, Oriolo e Serra. Altre doc Romagna sono il Trebbiano, Cagnina, Pagadebit e Colli di Faenza bianco, rosso, Pinot Bianco, Sangiovese e Trebbiano.
Da ricordare anche i vini Ravenna Igt e Rubicone Igte la Saba, un mosto cotto di antichissima origine.

Lungo la Strada della Romagna  si possono trovare anche altri vini prodotti da vitigni autoctoni in aree ristrette e da pochi viticoltori. Vini ricchi di storia e di storie che nell’assaggio aggiungono il piacere della scoperta alla gradevolezza del gusto: Bursôn, Centesimino, Famoso, Tundé, Fortana  detta anche  Uva d’Oro, Pignoletto e così via.

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