Spunti di viaggio

La Buona Terra: l'agriturismo in famiglia di Luisa e Domenico

Luisa e Domenico aprono le porte del loro agriturismo in famiglia, ci raccontano com'è nato, quali sono le principali attività e come accolgono i loro ospiti!

Accoccolata tra i morbidi rilievi dei Colli Euganei, La Buona Terra è un’azienda agricola certificata biologica dal 1999 e un agriturismo che offre numerosi servizi ed esperienze. Ma prima di tutto è la casa di Luisa e Domenico e delle loro due figlie, Angela e Stella. La Buona Terra è il frutto di una grande passione, di molta competenza e di tanto lavoro e racconta la storia di una famiglia che ha deciso di condividere in maniera semplice e sincera il proprio quotidiano.

La struttura si trova a Cervarese Santa Croce, al centro del Veneto,ed è un piccolo borgo con sei alloggi, un ristorante, uno “shop naturale”, una piscina e un “agricampeggio” per camper e tende con acqua potabile, corrente e spazi esterni con tavoli e panche.

La Buona Terra è un vero e proprio paradiso per i bambini e per chi ama la natura e gli animali. Oltre all’orto, al frutteto, a un vigneto per la produzione di succhi e composte e ai campi di cereali e foraggi, Luisa e la sua famiglia hanno anche un piccolo allevamento di manze e 250 galline ovaiole.

Il rispetto per l’ambiente e la volontà di conservare e tramandare i valori della tradizione sono elementi fondanti dell’agriturismo e ispirano le numerose attività proposte per i bambini, le famiglie e gli adulti.

Luisa ci ha aperto le porte de La Buona Terra e ci ha portato a scoprire l’azienda agricola e la struttura ricettiva in una (piccola) pausa dai tanti lavori che scandiscono il suo quotidiano in campagna.

 

Voi provenite da famiglie di agricoltori e allevatori: costruire una realtà come La Buona Terra è sempre stato un vostro progetto?

Domenico e io ci siamo conosciuti “una vita fa” all’istituto agrario. Poi mio marito ha scelto di lavorare in famiglia, mentre io ho intrapreso l’attività di consulente. Io non volevo l’azienda “classica”, come quella di mio papà, con le coltivazioni estensive. Ho sempre voluto fare qualcosa di diverso.

Negli anni ’80 si è cominciato a parlare di biologico e di sostenibilità e da qui ha iniziato a prendere forma l’idea di creare una realtà che avesse un approccio più rispettoso e attento nei confronti dell’ambiente. Più in linea con un’agricoltura non “aggressiva”. Ed è questo che abbiamo cercato di fare con La Buona Terra.

 

Ci ha colpito molto che di voi dite che non siete un agriturismo ordinario, ma “una famiglia che apre la propria casa”. Ci spiegate cosa significa?

Noi siamo una famiglia di agricoltori, la nostra casa è una casa tipica di agricoltori e condividiamo con i nostri ospiti quello che è il nostro stile di vita e la nostra quotidianità.

Qualche tempo fa abbiamo ospitato un addio al nubilato e la sposa è venuta con me a raccogliere i pomodori e le zucchine, mi ha accompagnata a dare da mangiare al bestiame e a prendere le uova nel pollaio. Poi mio marito ha portato lei e le invitate a fare un giro della fattoria. È un tour un po’ goliardico, su un carretto che abbiamo allestito apposta. Erano tutte molto contente e la sposa ci ha ringraziato tantissimo.

Per me e la mia famiglia queste cose sono la normalità, ma per la maggior parte delle persone sono qualcosa che appartiene al passato o una completa novità. E quando le scoprono o le riscoprono, è una gioia.

Proprio di recente ho chiesto a un ospite perché avesse scelto La Buona Terra tra le tante strutture che ci sono su Agriturismo.it. Mi ha risposto che lo ha fatto perché ha avuto la sensazione di andare in famiglia,  “come quando eri piccolo e facevi le vacanze dalla nonna”. Per noi è un complimento bellissimo.

 

Le vostre figlie – Angela e Stella – lavorano con voi. In che modo sono coinvolte nella gestione de La Buona Terra?

Angela ci ha guidati nell’opzione vegetariana. È stata lei che ha inserito nel nostro ristorante il “Menù Verde”. Angela è vegana da tanti anni, ha studiato e cura questa parte con passione e competenza.  

Stella è assistente sociale e psicologa e segue tutto quello che riguarda la didattica e i centri estivi. Inoltre ha avviato una collaborazione con una cooperativa che si occupa di persone disabili e due giorni alla settimana abbiamo qui a lavorare con noi quattro ragazzi del centro. È un’attività bellissima e per la quale siamo stati riconosciuti come un’azienda a forte inclusione sociale.

 

La scelta di Cervarese Santa Croce è casuale o è legata a un motivo particolare?

In realtà è accaduto tutto un po’ per caso. Dopo che ci siamo sposati, Domenico e io per due anni abbiamo vissuto in affitto. Ma intanto cercavamo altro. Nel 1985 abbiamo trovato questa proprietà: ci piaceva, era in vendita e l’abbiamo comprata. Abbiamo iniziato a fare dei lavori, con molti sacrifici. Poi nel 1999 abbiamo intrapreso la strada del biologico ed è nata La Buona Terra.

L’azienda e l’agriturismo sono un progetto di famiglia, che ci ha unito, ma che ha anche creato dei problemi, perché è molto impegnativo. Però fa parte della nostra storia e rispecchia chi siamo. Non avremmo potuto fare niente di diverso.

 

Quali sono i servizi dell’Agriturismo La Buona Terra?

L’Agriturismo La Buona Terra dispone di sei alloggi, ha un ristorante e uno “shop naturale”, è dotato di una piscina e propone diverse iniziative e attività per i bambini, gli adulti e la famiglia.

Inoltre è attrezzato con un “agricampeggio”, un’area di sosta per camper e tende con acqua potabile, corrente e spazi esterni con tavoli e panche.

 

Ci incuriosisce molto l’”agricampeggio”. Ci date qualche informazione in più? Com’è nata l’idea?

È nata per puro caso. Qualche anno fa sono arrivati dei camperisti, si sono fermati a mangiare e ci hanno chiesto se potessero restare a dormire. Sono stati loro a farci venire l’idea, domandandoci se non avessimo mai pensato di aprire un piccolo campeggio, dal momento che avevamo tanto spazio.

Hanno finito con lo stuzzicare la nostra curiosità. Siamo andati a leggere la normativa e abbiamo scoperto che potevamo allestire fino a trenta piazzole. Abbiamo iniziato con sei e negli anni il numero è aumentato. Tutte quante sono all’ombra di alberi da frutta, sono attrezzate con luce, acqua corrente, servizi igienici e docce e hanno l’accesso libero alla piscina.

In dialetto veneto si dice: “Dove che non te credi, l’acqua rompe”. Abbiamo iniziato tanto per provare, invece è un’attività bellissima. È come essere “sempre in vacanza”, perché parliamo continuamente con persone nuove, di ogni parte del mondo e sempre diverse, che ci raccontano un’infinità di cose.

 

Voi siete un’azienda agricola certificata biologica. Cosa coltivate?

Noi abbiamo un orto e un frutteto e coltiviamo cereali e foraggi. Abbiamo anche un piccolo vigneto, che utilizziamo per produrre succhi e composte. Da fuori compriamo l’olio, il vino, il riso e altri prodotti come i detersivi.

La legge della Regione Veneto sugli agriturismi è molto restrittiva: la normativa prevede che il 65% di quello che arriva sulla tavola provenga dall’azienda. L’unica deroga concessa è che il 50% sia di produzione propria e il 15% di altre realtà della zona. Questo vuol dire che per essere un agriturismo “vero” – in regola per lo statuto della Regione Veneto – è necessario avere di tutto.

 

Allevate anche degli animali. Ci date qualche informazione in più su questa attività?

Abbiamo un piccolo allevamento di manze e 250 galline ovaiole che vivono all’aperto come una volta. Ricollegandoci al discorso di prima, questo ci permette di avere all’interno dell’azienda quasi tutto quello che portiamo in tavola e proponiamo nello shop.

La parte zootecnica non è certificata biologica, ma i nostri animali sono allevati senza forzature e mangiano quello che produciamo. Dal punto di vista operativo, per noi non sarebbe un problema adeguarci per ottenere la certificazione. L’ostacolo è di tipo logistico e riguarda il macello.

La legge permette di macellare in casa un massimo di due maiali all’anno per uso familiare, mentre per la ristorazione e la produzione di alimenti da vendere è necessario andare al macello. Ma in Veneto non ci sono macelli certificati biologici e dovremmo andare in Lombardia. In pratica manca l’ultima parte della filiera.

 

Ci parlate dei vostri prodotti? Li proponete al ristorante e li vendete nello shop, ma è possibile acquistarli anche altrove?

Produciamo molte cose, come conserve, marmellate, composte, pestati. La scorsa settimana ho fatto gli zucchini in agrodolce, questa settimana ho in programma di fare la passata di pomodoro. Diciamo che in base a quello che mi portano a casa… io faccio!

Tra i nostri prodotti ci sono anche insaccati e salumi e tutti gli anni partecipiamo al Campionato Italiano del Salame.  È una competizione che viene organizzata dall’Accademia delle 5T – dove le “T” stanno per “Territorio”, “Tradizione”, “Tipicità”, “Trasparenza”, “Tracciabilità” – e noi portiamo la nostra soppressa, che è un grosso salame morbido, dolce e delicato, tipico della zona. Ci siamo sempre piazzati molto bene, tra il primo e il secondo posto, e anche quest’anno siamo in finale.

Proponiamo quello che produciamo al ristorante e nello shop (che è aperto il sabato e la domenica pomeriggio), mentre non facciamo mercati e fiere perché è molto complesso e non riusciamo a gestire l’impegno che comporta. Ci piacerebbe, ma bisogna fare delle scelte.

 

Il ristorante è aperto anche agli esterni? Come funziona?

Il ristorante funziona sia per gli ospiti che per gli esterni, però è aperto solo nel fine settimana. Mentre per le persone che sono in alloggio o in campeggio da noi, da quest’anno abbiamo un servizio diverso. Dal lunedì al giovedì – che sono i giorni in cui il ristorante è chiuso – facciamo preparazione di cibo take-away.

Noi diamo agli ospiti un menù, alla mattina raccogliamo le ordinazioni e alla sera facciamo trovare loro tutto pronto. L’azienda è molto grande e ci sono spazio, tavoli e sedie per mangiare in tutta tranquillità.

 

Voi proponente molti servizi per le scuole, i bambini e le famiglie. Ce li raccontate?

Per le scuole abbiamo l’attività di fattoria didattica. Facciamo parte di un circuito che è stato selezionato dalla Regione Veneto secondo determinati parametri e offriamo diversi progetti e laboratori in base ai programmi e alle necessità delle varie classi.

Alle famiglie, invece, proponiamo le “Colazioni in fattoria”. Il sabato e la domenica apriamo le porte de La Buona Terra a chi ha voglia di fare un’esperienza tra animali e natura. L’attività prevede la colazione (dolce o salata) e la visita dell’azienda insieme a Domenico. Mio marito racconta la realtà della fattoria e spiega come lavoriamo e tutti insieme facciamo tante piccole attività come raccogliere le uova e saltare sulle balle di fieno.

Da giugno a settembre, poi, ci sono i centri estivi. L’orario è dal mattino al pomeriggio (ma c’è anche quello ridotto) e il programma comprende un gran numero di esperienze e laboratori. A breve, inoltre, apriremo un micronido famiglia. Il progetto è rivolto ai bambini più piccoli ed è pensato per dare loro possibilità di vedere da vicino gli animali e l’orto e vivere un’esperienza diversa da quella dei nidi tradizionali.

 

Organizzate anche eventi e degustazioni: ce ne parlate?

Nei Colli Euganei è pieno di aziende di tutti i tipi. Frantoi, cantine, realtà che fanno marmellate, altre che lavorano la giuggiola… Insomma, c’è di tutto e di più.

Noi collaboriamo con molte aziende del territorio e su richiesta, per piccoli numeri, facciamo degustazioni di vino e di olio e proponiamo varie attività. Per esempio, a breve verrà un gruppo per fare un tour guidato in bicicletta, con laboratorio di cucina e pranzo.

Non abbiamo dei pacchetti prestabiliti, ma cerchiamo di andare incontro alle esigenze delle persone, rimanendo nell’ambito delle attività che siamo in grado di portare avanti.

 

La Buona Terra è immerso nella natura del Parco dei Colli Euganei. Quale o quali luoghi e attività nei dintorni consigliate di non perdere?

L’agriturismo è praticamente al centro del Veneto. In un’ora si arriva a Venezia e al Lago di Garda, in quaranta minuti a Verona e in venti a Vicenza. A più o meno una dozzina di chilometri c’è Padova e io consiglio sempre di andare a visitare la Cappella degli Scrovegni: entrare in un luogo completamente affrescato da Giotto non è cosa da tutti i giorni.

Ma ci sono anche tante attività naturalistiche. Qui sui Colli Euganei ci sono piste ciclabili dappertutto ed è possibile fare un sacco di gite ed escursioni a piedi e in bicicletta. Per esempio si può raggiungere facilmente Villa Barbarigo a Valsanzibio, che è una splendida villa veneta secentesca, con un giardino progettato sul modello di Versailles in cui crescono più di centomila piante. È possibile visitare il giardino con una guida che racconta non solo la storia e le curiosità del luogo, ma anche quali fiori e alberi ci sono.

Un altro posto da non perdere per chi ama la natura è il Parco Avventura Le Fiorine, mentre per gli appassionati di arte e storia c’è l’Abbazia di Praglia. Quest’ultima è un bellissimo complesso religioso del 1100, oltre che la sede di un centro internazionale di restauro di libri antichi gestito dai monaci benedettini.

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